BEN
OLTRE UNA STORIA,
UNA INTERA
GRANDEDISCOVERY A TRE
STADI
CHE IN SEI ANNI E'
GIUNTA A COMPIMENTO
NOTA. Sette
anni fa
nessuno
immaginava che
sarebbe stata
portata a
termine una
campagna
informativa e
formativa
multimediale
penetrata in
tutte le
istituzioni e
fondata su
sistemi di
prove dirette
analisi,
documenti e
contestualizzazioni,
culminata con
il dvd-iso
golden ver.
1000 final "
il filo del
magistrato ed
il labirinto
senza piu'
segreti".
GLI
ARTICOLI DELLA
GIORNALISTA
dott.sa Enrica
PERRUCCHIETTI
risalgono
all'autunno
2011 e possono
esser letti in
chiave
retrodatata
avendo svolto
una funzione
cognitiva
"utile". Ma al
contempo
possono esser
valutati anche
come tentativo
*
di rinchiudere
in una logica
personale e
privata ed
"esoterica"
fatti snodi e
persone che
fanno parte
invece di una
ben concreta
realta' e
dinamica di
rilevo storico
istituzionale
e politico
(militare) ...
ormai
integralmente
disvelata.
* (tentativo
poi
miseramente
fallito,
e
posto in
essere su più
larga
scala da
parte di tutto
un certo mondo
complottistoide
"schierato
a
copertura" e
insieme da un
certo zoccolo
duro post
GLADIO
incaricato di
operazioni
siffatte con
tecniche
logiche e
approcci
frutto della
elaborazione
di
intelligence
- di apparati
"anche
militari e di
stampo
internazionale").
LA
VERSIONE 1000
Golden FINALE
DEL DVD-ISO
“IL FILO DEL
MAGISTRATO ED
IL LABIRINTO
SENZA PIU'
SEGRETIâ€
conclusivamente
innovata
e
revisionata
all 16 ottobre
2018,
ulteriormente
riscritta,
implementata e
compatibile
con tutte le
piattaforme
informatiche
su pc, viene
distribuita
gratuitamente
da https://dedaloeilnonogirone.altervista.org/dvd-iso-1000-2-il-filo-del-magistrato/
utilizzando i
links ivi
indicati e
permanentemente
aggiornati
Roma
8
novembre
2016.
Il Vaso di
Pandora e' ora
aperto a
livelli non
immaginabili
prima e
definitivi,
con la
grandediscovery1
e la
grandediscovery2
completate, e
la
grandediscovery3
ormai avviata
....
|
N.B. Gli
articoli che
seguono e la
breve
didascalia in
calce sono
prevalentemente
"descrittivi".
Per chi ama
l'approfondimeto
vero e le
prove
auspichiamo
caldamente la
lettura
analisi ed
ascolti
correlati
nella
piattaforma
..
Una penna
sublime, una
conoscenza
profonda, uno
studio attento
ed una
giornalista
intellettuale
di primissimo
ordine per un
articolo in
due parti del
novembre
2011,
eccezionali
(piu' una
terza del
2012).
"Loro?
Chi sono Loro,
Raymond?"
chiede con
angoscia il
vecchio
giornalista a
Raymond Shaw
un attimo
prima che
questi lo
uccida, nel
film del
1962 The
Manchurian
Candidate.
Potete
chiamarli
Loro,
o
rubando
l0espressione
piu' prosaica
a Webster
Tarpley,
'compagnia
bella'. Non
saprete mai
chi sono.
Coperti da
corporazioni,
lobby e
governi, di
destra e di
sinistra,
manipolano
l'opinione
pubblica e
condizionano
le menti di
reclute,
politici,
malati
psichici,
giovani donne
e bambini per
poter avere il
controllo
sull'agenda
mondiale e
sulla
storia.
Controllo
mentale
In senso piu'
stretto per
controllo
mentale si
intenda una
metodologia
psichiatrica
elaborata
negli anni '50
e '60 da
alcuni
programmi
sperimentali
della CIA
(come il noto
Progetto MK
ULTRA) o
inglesi (come
il TAVISTOCK)
che avevano lo
scopo di
contrastare la
più avanzata
ricerca
scientifica di
Cina, Russia e
Corea sul
controllo
mentale. Da
quel che
emerge almeno
dagli oltre 22
mila documenti
statunitensi
declassificati
e riportati
alla luce nel
1977, gli
esperimenti
facevano
ricorso a
droghe come
LSD, abusi
fisici e
psichici,
radiazioni,
elettroshock,
e ipnosi.
Numerose
testimonianze
da parte di ex
vittime
parlano anche
di un risvolto
"occulto" con
abusi sessuali
sulle vittime
quali stupri e
addirittura
pedofilia a
sfondo
satanico per
manipolare i
bambini.
Questo genere
di torture non
sarebbe pero'
finito nei
"mitici" anni
'70 ma si
sarebbe
raffinato e
continuerebbe
ancora oggi
seguendo un
protocollo
specifica.
Progetto
MONARCH
L'eredita'
dell' MK ULTRA
sarebbe la
programmazione
Monarch: una
tecnica di
controllo
mentale che
comprende
elementi del
Satanic Ritual
Abuse (SRA) e
del disturbo
di
personalitÃ
multipla
(MPD). Come
nei programmi
di controllo
mentale
elaborati
dalla CIA,
psichiatri e
ricercatori di
neuroscienze
avrebbero
continuato i
progetti degli
anni ' 70
elaborando una
combinazione
di psicologia,
neuroscienze e
rituali
occulti per
creare
all'interno
degli schiavi
un alter ego
che possa
essere
attivato e
programmato
dietro
semplici
comandi. Gli
schiavi della
programmazione
Monarch
vengono oggi
utilizzati da
varie
organizzazioni
collegate con
l'elite
mondiale - in
particolare
massoneria e
Illuminati -
in settori
come:
l'esercito, la
schiavitu'
sessuale e
l'industria
dell'intrattenimento
che comprende
soubrette,
escort, etc.
In questo
senso il
magistrato
italiano Paolo
Ferraro
avrebbe
scoperto a sue
spese
l'esistenza di
una setta di
carattere
occulto legata
al Corpo
Militare SMOM
(Sovrano
Militare
Ordine di
Malta), che
coinvolgerebbe
alcuni vertici
militari, e
avente legami
con
magistratura,
psichiatria,
politica e,
infine,
massoneria
deviata.
I Loro in
questione
sarebbero
coloro che si
nascondono
dietro la
piramide di
silenzio e
torture volta
ancor oggi a
manipolare la
mente di
reclute,
persone
scomode, gente
comune,
pazienti
psichiatrici,
bambini.
The
Manchurian
Candidate
Tratto dal
romanzo The
Manchurian
Candidate di
Richard Condon
l’omonima
pellicola del
1962 di John
Frankenheimer
– a
metà tra
Hitchcock e
Welles - ebbe
un destino
infelice:
snobbato dai
critici
nonostante la
potenza
visionaria e
la presenza di
un cast di
prim'ordine
(Frank
Sinatra,
Angela
Lansbury,
Janet Leigh),
anticipava di
poco la
dinamica ancor
misteriosa
della morte di
John F.
Kennedy l'anno
successivo. Si
racconta che
per le
straordinarie
analogie con
l'assassinio
di JFK,
Sinatra –
proprio colui
che aveva
aiutato
l’ambasciatore
Joseph Kennedy
a stringere
un’alleanza
con la Mafia
di Chicago
durante la
campagna
elettorale del
figlio -
ordino' il
ritiro del
film dalle
sale
cinematografiche.
Non aiutava
neppure la
somiglianza
del
co-protagonista
del film,
Raymond Shaw,
con il
Presidente
democratico:
l’eroismo
dimostrato da
JFK in guerra,
quando,
nonostante il
morbo di
Addison,
porto' in
salvo i
compagni
marines
nuotando per
oltre 5 km in
un mare
impestato di
squali
risuonava
nelle gesta
cinematografiche
del giovane
Shaw –
costruite ad
hoc dai medici
russi e
coreani
affinche'
tornasse in
patria accolto
come eroe di
guerra.
Il film venne
ripreso nel
2004 da
Jonathan Demme
che ne trasse
il piu' noto
remake con
Denzel
Washington -
nei panni di
Ben Marco, che
furono di
Frank
Sinatra-Liev
Shrieber,
Meryl Streep e
John Voight.
Cathy
O' Brien
La storia di
Paolo Ferraro
invece e' vera
ma e' una di
quelle
destinate a
farvi venire
le vertigini.
L'unico
paragone
possibile e'
quello con
Cathy O'
Brien, il cui
racconto
appare ancora
ad anni di
distanza della
pubblicazione
di
TranceFormation
of America e
Access Denied
come un pugno
nello stomaco.
Nel caso della
O' Brien
mancano pero'
le prove
inconfutabili
a sua
testimonianza,
mentre nel
caso del PM
romano
esistono file
audio, video e
centinaia di
pagine di
documenti.
Basta avere il
coraggio e la
pazienza di
aprire il vaso
di Pandora.
Ringraziando
la fiducia e
la
disponibilita'
del
dott.
Ferraro, io
l'ho fatto.
Questa e' la
sua storia.
Chi e'
Paolo Ferraro
Come il
Maggiore Ben
Marco, il
Procuratore
Paolo
Ferraro
e' stato
sospeso dal
suo incarico e
per lungo
tempo bollato
come pazzo da
chi non poteva
capire ma
soprattutto
doveva
scoraggiarlo
nelle sue
indagini.
Se la paranoia
del
personaggio
interpretato
da Frank
Sinatra trae
origine da
sogni che gli
ricordavano
un'altra
realta'
rispetto a
quella che
coscientemente
ricordava di
aver vissuto
in Corea, il
comportamento
del magistrato
trae origine
dall’intuizione
che la donna
che aveva a
fianco non
fosse
realmente ciò
che sembrava e
da prove indi
raccolte
minuziosamente.
Entrambi hanno
avuto pero' il
coraggio di
seguire il
proprio
istinto e di
verificare se
i dubbi
riguardanti
Raymond Shaw e
la compagna
del PM, tale
S. R. fossero
veri. Anche le
iniziali dei
nomi
so../F/V/151.htmlno
le stesse,
quasi che la
Cabala abbia
lasciato un
indizio o un
Trickster il
proprio
zampino…
Ci si potrebbe
chiedere
perche' il PM
abbia messo a
repentaglio la
propria vita e
carriera per
scoprire che
cosa si
nascondesse
tra le quattro
mura di casa
sua quando
usciva
lasciando la
compagna
Sabrina da
sola. Sarebbe
bastato
andarsene e
interrompere
quella
relazione per
certi versi
“inquietanteâ€.
Abbandonare
quello stabile
abitato
soltanto da
militari e
dalle loro
mogli dalla
dubbia
moralita'
e con figli
piu' simili ad
automi che a
bambini. Forse
l'affetto nei
confronti
della donna e
la presenza
del figlio di
lei all'epoca
solo dodicenne
lo hanno
spinto ad
andare fino in
fondo. Forse
una parziale
inconsapevolezza
del pericolo
in cui si
stava
deliberatamente
cacciando. Il
suo
comportamento
temerario piu'
che coraggioso
e' indice
infatti di
unaeccessiva
fiducia nella
Giustizia
italiana che
urta contro la
conoscenza che
un PM dovrebbe
avere del
sistema
giudiziario e
dei suoi
inganni. Per
certi versi,
nella discesa
agli inferi e
ritorno, il
magistrato
sembra
indossare i
panni di un
novello Don
Chisciotte che
si ostina a
lottare contro
i mulini a
vento
piuttosto che
accettare
l'ineluttabile
e salvarsi la
pelle. La sua
ostinazione
nel percorrere
la sua
missione
-o catabasi? -
fino in fondo
lascia
spiazzati e
non puo' che
far riflettere
sul problema
del secolo
scorso e del
suo
incancrenimento
in quello in
corso: la
paura e
l'indifferenza
prima come
uomini, poi
come cittadini
che ci fanno
finire il piu'
delle volte -
citando
Giovanni
Papini - col
divenire
complici
silenziosi
delle
offensive
diaboliche.
Chiamatela
banalita' del
male,
chiamatela
a-morale
indifferenza,
pochi al posto
del magistrato
sarebbero
andati fino in
fondo per sete
di giustizia o
di verita'. La
maggior parte
di noi se la
sarebbe data a
gambe,
lasciandosi il
passato alle
spalle. Eppure
alcuni strani
comportamenti
della
compagna,
delle
sibilline
rivelazioni da
parte del
figlio di lei,
il
comportamento
dei vicini di
casa che
sembravano
sgusciati
fuori da un
romanzo di Ira
Levin, hanno
spinto Ferraro
a oltrepassare
la soglia per
la
verita'.
Sabrina
Mi sono
scervellata su
questo per
settimane,
fino a dovermi
confrontarmi
con lui. Gli
ho chiesto
quali
effettivamente
fossero questi
indizi che lo
avevano messo
in allerta e
perche' non
avesse
preferito
affidarsi a un
investigatore
privato. O
andarsene e
basta. Le sue
risposte sono
state sincere
e mi hanno
convinto.
Le ammissioni
della compagna
Sabrina di
aver preso
parte a uno
strano gruppo
– simile a
una setta –
il suo
coinvolgimento
giovanile
nell’estrema
sinistra e la
frequentazione
con ambigui
personaggi
appartenenti
ai servizi
segreti,
l’uso nel
passato di
cocaina e
hashisc ,
l'ammissione
di aver
lavorato come
hostess ed
estetista in
ambienti in
cui erano
persone
dedite alla
prostituzione,
incubi e
strani sogni
ricorrenti,
infine il
rapporto
conflittuale,
a volte
persino
violento con
il figlio
dietro
l’immagine
da
“bambolinaâ€
acqua e sapone
che voleva
trasmettere
sarebbero
bastati a
chiunque per
dubitare di
lei. Bella da
mozzare il
fiato, ma
scostante e
dal carattere
borderline. Ex
moglie di un
sottoufficiale
circondata da
personaggi
ambigui legati
a filo doppio.
Insomma, una
donna fragile
ma con troppi
segreti.
La vicenda dai
toni
fantapolitici
sembra infatti
sgusciata
fuori dalla
penna di
Kafka, o, per
gli scenari di
reticenza e di
complotto che
ne hanno
accompagnato
la genesi, da
un racconto di
Tiziano
Sclavi. Cio'
che sconcerta
tutt'ora e' la
complicita'
del sistema al
comportamento
criminale
scoperto e
denunciato dal
PM.
Connivenza,
disinformazione,
inganni,
tradimenti,
menzogne. A
tutti i
livelli: dai
vertici
militari,
giudiziari,
fino alla
famiglia e ad
alcuni
colleghi della
Procura.
Ci sono
davvero tutti
gli elementi
per un noir o
per finire
dritti al
manicomio.
Cosa che e'
successa al PM
che dopo un
tentativo di
Trattamento
Sanitario
Obbligatorio
assolutamente
illegale, e'
stato
sottoposto per
mesi a terapia
farmacologica
in modo da
sedare ogni
possibile
volonta' di
continuare
sulla strada
intrapresa. Ma
il tentato
sequestro da
parte delle
autorita'
coinvolte, la
somministrazione
di
psicofarmaci
e
la seguente
sospensione
dallâìincarico
mentre le
perizie
dimostravano
la sua piena
sanita'
mentale! - non
hanno messo a
tacere la sua
sete di
verita'. Anzi,
credo che
abbiano
alimentato il
suo bisogno di
risposte per
uscire
dall'incubo in
cui era
precipitato.
Ma che cosa
non doveva
scoprire e
soprattutto
rivelare Paolo
Ferraro?
La presenza di
una setta, o
meglio, di
un'organizzazione
settaria,
sotterranea,
all'interno
dell'esercito,
con
ramificazioni
nel mondo
della
psichiatria e
della Procura,
che
praticherebbe
riti occulti a
base di sesso
e droga,
ipnosi e
manipolazione
mentale in
stile MK
ULTRA. A
rendere la
vicenda ancora
piu'
inquietante la
presenza di
minori
testimoniata
da
intercettazioni
ambientali
raccolte
seppur in modo
illegittimo
dal PM
[n.d.r. ma
liceizzato
dallo stato di
necessita' ].
Le
prove
A chi conosce
il nome di
Paolo Ferraro
e' senz'altro
nota la
storia. Eppure
su internet la
vicenda e'
stata ripresa
in modo
distorto.
Stampa
cartacea e TV,
come spesso
accade, hanno
scelto di
insabbiare la
vicenda.
Questa
deliberata
reticenza a
trattare il
caso o almeno
a diffondere
la notizia
della
sospensione
del magistrato
dal suo ruolo,
condannata
dallo stesso
in un'apposita
conferenza
stampa, e'
stato uno dei
motivi che mi
ha spinto a
interessarmi
della storia.
Il secondo
motivo e'
stato un
dettaglio
confidatomi
dall'amico
Gianluca
Marletta che,
avendo avuto
modo di
parlare
brevemente con
il PM, aveva
scoperto che
tra le tante
minacce
ricevute, a
Ferraro era
stato intimato
di sospendere
le indagini e
di non
parlarne per
almeno due
anni
ovvero fino a
fine 2012 -
inizio 2013.
Questo periodo
mi ha
incuriosito:
accantonata la
pista che
conduce
alla
fine del mondo
del 21
dicembre 2012,
E' pur vero
che nel mondo
della
controinformazione
stanno
filtrando da
alcuni mesi
delle
indiscrezioni
su un
ipotetico
Golpe
nazionale o
addirittura
internazionale
che dovrebbe
avvenire in
quella data.
Non potendo
scartare
l'ipotesi di
una psicosi di
massa o
meglio, di una
follia
collettiva che
starebbe
colpendo
taluni
giornalisti,
ricercatori,
ora anche
avvocati e
magistrati,
uniti da
un'irrazionale
convinzione
nella fine del
mondo, ho
deciso di
sentire
direttamente
Ferraro. Se
non si
confermano le
fonti
all’origine
si rischia
soltanto di
farsi un'idea
distorta o di
credere "per
fede" a una
testimonianza
solo perché
essa ci
aggrada o ci
stimola
l'immaginazione.
Il che,
ovviamente,
dal punto di
vista
giornalistico,
e' assurdo. Ho
avuto cosi'
modo di
conoscere il
protagonista
di questa
intricata
vicenda e
ricostruire,
dati alla
mano, la sua
versione dei
fatti: Ferraro
mi ha infatti
messo a
disposizione
38 file audio
di
intercettazioni
ambientali da
lui stesso
effettuate,
due
registrazioni
di telefonate,
diversi
memoriali,
tutti i
documenti
della Procura
di Roma e
Perugia e le
perizie sul
suo stato
mentale, mail
e sms
scambiati con
la sua ex
compagna.
Ora, quanto
segue e' un
breve
resoconto
della storia
vista e
vissuta da
Paolo Ferraro,
senza aver
avuto modo di
interrogare
anche gli
altri
protagonisti
della vicenda,
compito che
spetta alla
Procura di
Perugina dove
il Pm ha
depositato
denuncia.
L'aspetto che
piu' colpisce
di questa
vicenda e'
l'ostinata
rete di
alleanze volte
a persuadere
il magistrato
ad abbandonare
le ricerche e,
una volta
appurata la
mancata
efficacia del
metodo, la
manovra di
discredito
dell'uomo sino
al tentativo
di un
trattamento
sanitario
obbligatorio.
Parte seconda 
di Enrica
Perucchietti
publicata nel
novembre 2011
Per
trovare un
precedente del
caso del
magistrato
Paolo Ferraro,
che sia
confermato da
documenti
altrettanto
ufficiali e
attendibili,
bisogna
risalire nel
passato.
Correva il
1950 e la
vicenda passo'
alla storia
come il caso
"Dot Jones".
Poco dopo la
pubblicazione
di Dianetics,
il ricercatore
e scrittore
Ron Hubbard,
ricevette a
Washington la
visita di una
giovane donna
visibilmente
alterata che
manifestava
evidenti
sintomi
compulsivi
alternati a
frasi senza
senso ripetute
come un
mantra. La
donna era la
moglie di un
ufficiale del
servizio
segreto
dell'esercito
che, in
seguito si
sarebbe
scoperto, era
stata drogata,
sottoposta a
elettroshock e
ipnotizzata
nel deliberato
tentativo di
controllarne
il
comportamento.
Fu uno dei
primi casi di
manipolazione
mentale su un
civile che
venne reso
pubblico e che
permise al
futuro
fondatore
della
religione di
Scientology,
di smascherare
gli effetti
distruttivi
del meccanismo
psichiatrico
di
dolore-droga-ipnosi
volto a
condizionare
la mente umana
e a installare
comandi
sub-ipnotici:
"Questa forma
di ipnosi -
scriveva
Hubbard nel
libro Scienza
della
Sopravvivenza
del 1951 - ha
costituito un
segreto
gelosamente
custodito da
determinate
organizzazioni
militari e
spionistiche.
E'
un'arma da
guerra
insidiosa e,
per
conquistare
una societa',
puo'² essere
notevolmente
piu' utile
della bomba
atomica.
Questa non e'
una
esagerazione.
La diffusione
di questa
forma di
ipnosi nel
campo dello
spionaggio e'
talmente vasta
oggigiorno che
la gente
avrebbe dovuto
iniziare a
preoccuparsene
da un bel
pezzo».
MK-ULTRA
Cio' che
allora poteva
sembrava
ancora come
fantascienza,
venne svelato
solamente a
metÃ
degli anni
Settanta
quando i
documenti
della CIA sul
progetto
MK-ULTRA
vennero resi
pubblici,
sfuggiti per
errore alla
loro
distruzione
ordinata nel
1973
dall'allora
direttore
della CIA
Richard Helms.
I documenti
testimoniavano
che il
programma
MK-ULTRA
"..riguardava
la ricerca e
lo sviluppo di
materiale
chimico,
biologico e
radiologico da
potersi
utilizzare in
operazioni
clandestine
per
controllare il
comportamento
umano [...]
furono
tracciate
ulteriori
strade per il
controllo del
comportamento
umano, da
investigarsi
sotto
l'ombrello
protettivo
dell'MKULTRA,
incluso
radiazioni,
elettroshock,
vari campi
della
psicologia,
sociologia e
antropologia,
grafologia,
sostanze
molestanti,
materiali e
dispositivi
paramilitari
".
Le tecniche di
controllo
mentale
avevano
infatti subito
un'impennata
grazie a un
protocollo
segreto che
aveva permesso
a eminenti
psichiatri e
neuroscienziati
di testare su
cavie umane
tecniche per
ottenere il
depatterning
del cervello
attraverso la
somministrazione
di
droghe
naturali
quali il
peyotl e
artificiali
come LSD,
oltre a
torture,
deprivazioni
sensoriali, di
sonno e cibo,
elettroshock,
ipnosi,
immersione in
campi e
frequenze
elettromagnetici.
Il lavaggio
del cervello e
la perdita di
memoria uniti
al trauma
reiterato
portavano alla
decognizione,
perdita di
controllo e di
identita' da
parte della
vittima.
La mente
alveare
Quando siamo
vittime di un
trauma
profondo la
nostra mente
crea infatti
una barriera
di amnesia
intorno
all’evento,
in modo da non
dover rivivere
il dolore di
quei ricordi:
la mente si
parcellizza,
isolando così
il ricordo del
trauma che
viene rimosso
ma non
eliminato.
Furono i
nazisti i
primi a
rendersi conto
che – grazie
agli studi del
dottor Mengele
- se si
traumatizzava
sistematicamente
qualcuno
attraverso
la
tortura, le
molestie
sessuali, o
sacrificando e
torturando
qualcun altro
davanti ai
suoi occhi, si
poteva
distruggere la
mente di
quella
persona,
trasformandola
in qualcosa di
simile a un
nido d'api,
costituito
cioe' da
compartimenti
indipendenti,
separati da
barriere di
amnesia: e' la
cosiddetta
teoria della
mentalita'
dell'alveare.
E' per questo
che oltre alla
deprivazione
sensoriale, la
somministrazione
di
droghe
e la tortura,
si utilizzano
rituali
occulti a
sfondo
satanico per
traumatizzare,
plagiare e
manipolare la
mente delle
vittime: una
volta che
l'unita' della
mente e'¨
stata
distrutta, i
vari
compartimenti,
ognuno ignaro
dell’esistenza
dell'altro,
possono
essere
programmati
per
vari compiti o
esperienze,
senza che
l'uno abbia
coscienza
dell'esistenza
dell'altro.
Cio' non
esclude la
possibilita'
che vi siano
dei veri e
propri
missing-time
sentiti dalla
vittima con
malessere per
l'incapacita'
di ricordare.
Usando
parole-innesco,
chiavi, suoni
o segnali
ipnotici,
questi
compartimenti
possono essere
spostati in
avanti o
all'indietro
proprio come
un casellario
mentale. Un
compartimento
autonomo,
corrispondente
a una
specifica
personalita'
della mente
riprogrammata,
diventa cosi'
il livello
cosciente
dell'individuo,
e risprofonda
poi
nell'inconscio,
nel momento in
cui si ha
accesso ad un
altro
compartimento.
Questo
significa che
dopo aver
eseguito un
compito, la
vittima
dimentica cio'
che ha fatto e
con chi.
Questa
condizione e'
divenuta nota
come Disordine
della
Personalita'
Multipla (MPD)
o Disordine
dell'Identita'
Dissociata
(DID), che
ovviamente la
psichiatria
tratta come
una
patologia
senza prendere
in
considerazione
i possibili
casi di
dissociazione
indotta e non
patologica o
genetica.
Il
progetto
MONARCH oggi
Nonostante i
documenti sul
progetto
MK-ULTRA o i
dossier sul
progetto
inglese
TAVISTOCK
siano ormai
noti, si
stenta ancora
a credere che
i Governi
possano aver
sperimentato,
grazie
all'ausilio di
equipe di
psichiatri e
neuroscienziati,
tecniche di
manipolazione
mentale su
civili e
militari allo
scopo non solo
di resistere a
interrogatori
da parte di
nemici o di
creare il
sicario
perfetto – "
il cosiddetto
Candidato
Manciuriano"
ma piu' in
generale per
manipolare e
sottomettere
la mente di
qualsiasi
individuo.
L'eredita'
dell' MK-ULTRA
e' stata
invece
continuata e
sviluppata nel
progetto
MONARCH ed
esportata nei
Paesi dove la
presenza dei
Servizi
inglesi e
americani e'
forte. Se
l'Australia e'
ancora oggi
sede di
sperimentazioni
psichiatriche
legate al
vecchio
progetto
Tavistock, o
il Belgio
capostipite in
Europa di
esperimenti in
tal senso a
sfondo
satanico (1), in Italia le
infiltrazioni
dei servizi
segreti e
delle
sperimentazioni
psichiatriche
avvengono non
solo in
cliniche
quanto
all'interno
degli
avamposti
militari, come
scoperto e
reso pubblico
proprio dal
magistrato
Paolo Ferraro.
L'omicidio
di
Melania
Rea 
E qui emergono
anche i
collegamenti
con la Caserma
di Ascoli
Piceno dove
operava come
addestratore
Salvatore
Parolisi,
secondo la
testimonianza
di Leo Lyon
Zagami legato
alla Loggia
napoletana del
Tempio di Set:
un mese prima
della morte di
Melania Rea,
il pm Paolo
Ferraro
avrebbe
incontrato la
donna alla
Procura di
Roma, dove
sarebbe andata
per un
colloquio con
un altro
magistrato e
che forse?
le
sarebbe
costato la
vita. Melania
era a
conoscenza
delle pratiche
non solo
sessuali
(emerse negli
ultimi mesi)
utilizzate
all'interno
della caserma
pee
"addestrare"
le
"sacerdotesse"
cadette?
Voleva in
questo senso
chiedere il
trasferimento
del marito,
per salvarlo
da quel girone
infernale, o
forse da se'
stesso? Il
235°
Reggimento di
Fanteria
"Piceno" di
Ascoli Piceno,
dove lavorava
Parolisi ( e
in Roma
Cecchignola vi
sono nessi che
portano allo
SMOM - Corpo
Militare
dell’Ordine
di Malta), era
una base
segreta per la
manipolazione
mentale? A
questo
servivano le
angherie sulle
giovani
reclute, i
festini a base
di droghe e
sesso? Alla
fine del
racconto
troverete da
soli la
risposta.
Ma questa e'
un'altra
storiaâ.¦
Avere
una compagna
riprogrammata
La nostra
storia,
invece, ha
luogo nella
cittadina
militare di
Cecchignola,
vero e proprio
avamposto
dello SMOM.
Qui il PM
Paolo Ferraro
si trasferisce
nel 2008 a
convivere con
la sua nuova
compagna,
Sabrina,
nell'appartamento
di lei e
dell'ex
marito,
sottoufficiale
dell'esercito.
Stranamente il
marito non si
oppone a
quella
convivenza,
anzi, sembra
incoraggiarla.
Cosi' come
Ferraro era
stato
incoraggiato
a frequentare
la donna
tramite un
amico comune.
La possibile
mancata
casualita'
dell'incontro
sarebbe emersa
soltanto piu'
avanti,¦ non
come mera
congettura .
Lo stabile e'
tutto abitato
da coppie in
cui gli uomini
sono membri
dell’esercito.
Qua sorgono i
primi indizi
che mettono in
guardia il
magistrato:
strani sguardi
d’intesa tra
vicine di casa
che non si
parlano e
sembrano solo
all'apparenza
detestarsi;
bambini
talmente
sottomessi
alla
volontÃ
dei genitori
da sembrare
degli automi;
un uomo che
vigila su
tutto e tutti.
Lpinquietudine
dello stabile
si prolunga in
quei momenti
di blackout
nella
personalita'
della
compagna,
Sabrina, con
troppe zone
d'ombra nel
passato e
troppe
anomalie nel
presente.
C'e' il
rapporto a
volte
improvvisamente
violento con
il figlio
dodicenne che
in un paio di
occasioni
lascia
trapelare con
Ferraro che
succedono cose
assurde che ha
“paura†di
riferire per
non essere
preso per
pazzo, quando
il PM non e'
in casa. C'e'
l'ammissione
della donna -
con un
passato/presente
occultato
nelle frange
estremiste di
sinistra - di
aver preso
parte a una
specie di
Setta ("la
setta non mi
ha mai fatto
del male¦") e
di avervi di
fatto
introdotto
anche il
figlio. Ci
sono delle
lacune nei
suoi racconti,
e' evasiva sul
suo passato:
anche
incalzata
dalle domande,
si ritrae. Poi
ci sono gli
incubi
ricorrenti, i
blackout che
la stremano
anche
fisicamente,
le abbuffate
compulsive di
cioccolata e
le disfunzioni
alla vescica
che la
costringono ad
alzarsi piu'
volte la notte
per andare in
bagno. Dove la
paranoia e il
carattere
all'apparenza
borderline
della donna si
associano a
una
consapevolezza
di essere
sottomessa
alla volonta'
altrui,
spingono il
magistrato a
registrare
cio' che
avviene in
casa quando
egli esce per
andare a
lavoro. Si e'
accorto
infatti di un
sospetto via
vai dentro e
fuori casa
sua: i vicini
lo osservano
entrare e
uscire
dall'appartamento
come delle
sentinelle
pronte a dare
il via libera.
L'incubo
ha inizio
Da qua nascono
i file audio
che mi ha
sottoposto.
Alcune
registrazioni
sono chiare,
altre
disturbate e
si possono
ascoltare solo
con un
adeguato
programma di
montaggio per
pulirne
l'audio dai
rumori di
fondo. Si
scopre presto
che ogni volta
che il
magistrato
esce per
recarsi a
lavoro,
l'appartamento
viene visitato
da piu'
persone che ne
hanno
addirittura le
chiavi di
casa. E qui
inizia
l'incubo:
Sabrina
si dimostra
subito
mansueta,
troppo
accondiscendente.
Le vengono
ripetute delle
frasi,
cantilene e
versi di
canzoni che a
un esame piu'
attento
sembrano
essere dei
comandi
evocativi.
Frasi o parole
solo di rado
sboccate,
perlopiu'
sussurrate,
alternate a
espressioni in
latino e ad
anagrammi (ah
Be Delta Dai,
forse
anagramma di
Beltade,
comando
evocatico
sintetico che
serve per
stimolare la
azione e forse
anche il lato
femminino
della
vittima).
Frasi
sussurrate di
stampo
medievalista
che ne
alterano la
personalita'.
La voce atona
di lei che
risponde come
un automa a
comandi di
altre persone
e che sembra
far emerge tre
personalita'
distinte:
soltanto in
seguito
Ferraro
ipotizzera'
che le tre
personalitÃ
siano state
indotte in
base a traumi
del passato
– che puo'
ipotizzare nei
ricordi
frammentari di
Savrina – e
che verrebbero
richiamati
tramiti
comandi vocali
veloci. Poi
gemiti e suoni
che fanno
intendere il
consumo di
strane bevande
("Bevi", "non
mi va", "tu
Bevi!"),
droghe e
rapporti
sessuali
multipli con
altre donne e
uomini ("non
mi va'", "Ti
va sempre!"),
persino il
coinvolgimento
di bambini
nelle
attivita'
sessuali.
Gli
schiavi
MONARCH
Gli schiavi
Monarch sono
infatti
principalmente
utilizzati
dalle
organizzazioni
per effettuare
operazioni
mediante capri
espiatori
addestrati a
svolgere
compiti
specifici, che
non contestino
gli ordini,
che non
ricordino le
loro azioni e
che, se
scoperti, si
suicidino
automaticamente.
Si capisce in
questo senso
il tipo di
addestramento
che, secondo
le
ricostruzioni,
si sarebbe
svolto nella
caserma di
Ascoli Piceno,
tra le cui
mura
avvenivano
festini,
angherie sulle
soldatesse,
uso e abuso di
droga:
evidentemente
non solo casi
di "nonnismo"
o relazioni
clandestine
all'insaputa
dei vertici.
Ma questo
dev'essere
appurato dalle
autorita'
competenti.
Qui
non possiamo
che fare
ipotesi sulla
base delle
testimonianze
e della storia
del PM. Le
vittime della
manipolazione
mentale sono
in generale il
capro
espiatorio
perfetto per
gli omicidi di
alto profilo,
candidate
ideali per la
prostituzione,
per la
schiavitu'
sessuale o la
pornografia di
tipo snuff.
Sono anche
perfette
marionette per
l'industria
dell'intrattenimento
che fa di loro
delle star -
da vallette a
icone del pop
- o come
adescatrici
per spiare o
ricattare
uomini
pericolosi per
il sistema o
semplicemente
scomodi. I
collegamenti
con altre
vicende
appaiono come
pezzi di un
puzzle piu'
generale.
Sara
Tommasi
Cosi'
acquistano un
senso diverso
le
dichiarazioni
che la
starlette Sara
Tommasi,
implicata in
un giro di
prostituzione
e soldi falsi
su cui indaga
la Procura di
Napoli,
rilascio' al
settimanale
Diva e Donna
pubblicato il
17 febbraio
2011, dove
sosteneva di
essere stata
drogata e
manipolata
mentalmente.
La Tommasi, al
limite della
paranoia, ha
raccontato di
essere stata
seguita e
ricattata per
tenerla in
proprio
potere: "Mi
mettono in
casa anche il
gas: dalle
finestre, dai
bocchettoni. A
volte mi
capita di
addormentarmi
e di dormire
tantissimo.
Sento un odore
pesante e mi
sento
barcollare [!]
Mi hanno
somministrato
sostanze che
rimangono nel
corpo, per
rendermi
lasciva a
letto. Ci sono
dietro anche i
servizi
segreti: e'¨
la cosa che mi
preoccupa di
piu'. Fanno
queste cose
per uniformare
una volonta'
comune. La
starlette
arrivo' a
ipotizzare
l'esistenza di
un complotto
di cui lei
sarebbe stata
vittima,
lasciando
intendere che
dietro tutto
ci sarebbe la
regia di
Berlusconi:
“E
potrebbero
anche esserci
dei riti
satanici. Io
mi sento
obbligata a
fare delle
cose. Loro si
sono
impossessati
di tutto. Mi
controllano
con le
microspie [!]
Possono avermi
anche
impiantato dei
microchip
secondo me: e'
come se
facessero
degli
esperimenti
scientifici.
Il contenuto
dell'intervista,
bollato
ovviamente
come il
delirio di una
mente fragile
sconvolta
dallo
scandalo, apre
pero'
inquietanti
scenari sul
reale
svolgimento
non solo dei
festini ad
Arcore, ma
piu' in
generale del
servizio di
escort gestito
anche dalla
camorra, e,
secondo la
Procura di
Napoli, da
Fabrizio
Corona e Lele
Mora.
Quest'ultimo
avrebbe avuto
inoltre il
compito di
procacciare
ragazze
avvenenti per
le cene del
premier. Il
condizionale,
in situazioni
delicate come
questa, e'
naturalmente
d'obbligo.
La
programmazione
di Sabrina.
Dalla
ricostruzione
ad ampio
raggio del
magistrato
sembra invece
emergere
infatti il
ruolo di
Sabrina come
adescatrice
assoggettata a
un piano a lei
sconosciuto:
la donna
sarebbe stata
scelta e
programmata
per entrare
nella vita di
Ferraro, per
osservarlo e
spiarlo? La
sensazione e'
che la donna
si sia pero'
innamorata
veramente di
colui che
doveva
controllare e
che qui sia
iniziata la
dissociazione:
la lotta
contrastante
tra i comandi
subipnotici e
i sentimenti
per il
compagno,
forse la prima
persona che in
vita sua non
abbia cercato
di "usarla".
La presunta
programmazione
di Sabrina ne
avrebbe
bloccato
l'elaborazione
cosciente
nonostante
alcuni ricordi
e un malessere
di fondo
emergessero a
tratti nella
sua
personalita'
base di
compagna del
PM. La
programmazione
si basa
proprio sulla
capacita'
di
dissociazione
che
consente la
creazione di
nuove
personalita'
indipendenti
l'una
dall'altra.
Per questo nei
file audio e
nella vasta
documentazione
raccolta da
Ferraro si
distinguono
degli
immediati
passaggi da
uno stato di
coscienza a un
altro, con
cambio
evidente di
tono di voce e
di
personalita':
tre, di cui
una di
ragazzina -
cambio
innescato a
seconda delle
volte da un
semplice
comando,
invito, suono.
Il vaso di
Pandora e'
aperto
Messa di
fronte
all'evidenza
dei fatti e
fattele
ascoltare le
registrazioni,
Sabrina
dapprima
appare
incredula, non
riconoscendosi
e non
distinguendo
le voci con
lei. Poi si
mostra
impaurita per
quello che le
puoì
accadere,
infine
reticente
adotta un
atteggiamento
aggressivo
negando la
veridicita'
dei nastri.
Alterna
momenti di
amabilita' a
scontri
violenti ad
ancora momenti
di perdita di
controllo e
consapevolezza
(prova ne sono
le telefonate
registrate, le
mail e alcuni
sms come
quello che
segue inviato
a Ferraro
mezz’ora
dopo un sms
all'apparenza
normale: "Io
vilipesa,data
della
putt,stordita,dimagrita,spaventata,ci
ved
lunedÂ¥@[email protected]@[email protected]@[email protected]Â¥â",
dove
il
simbolo
¥ sembra
richiamare la
stilizzazione
di un antico
sigillo
satanico e
ancora
del
capro o del
simbolo solare
delle
corna ).
Il confronto
di Ferraro con
l'ex marito e
il padre della
donna non
portano a
nulla,
dimostrandosi
entrambi sulla
difensiva,
come se
sappiano piu'
di quanto non
possano o
vogliano dire.
Da qui la
decisione
immediata, e
certo
ragionevolmente
coinvolta sul
piano emotivo,
del magistrato
di depositare
una denuncia
presso la
Procura di
Roma, che si
sarebbe presto
ritorta contro
di lui.
L'errore
fondamentale
che ha
compiuto il
magistrato è
stato quello
di indagare
come privato
una situazione
che si è
rivelata
essere piu'
grande anche
per un
magistrato, e
di depositare
denuncia,
scontrandosi
così
apertamente
contro un
sistema dove
l'infiltrazione
massonica e'
solo la punta
dell’iceberg.
Estraneo
al
mondo della
controinformazione
e
tantomeno
dell'occultismo,
Ferraro
non era allora
consapevole
della tempesta
che stava per
sollevare e
che si sarebbe
abbattuta su
di lui con
l'intenzione
di spazzarlo
via. Eppure,
ha resistito,
come uomo e
come
magistrato.
La
battaglia
inizia ora
Avrebbe potuto
soccombere al
sistema,
chinare il
capo e tacere
pur di tornare
alla sua
vecchia vita.
Invece Ferraro
si e'
scontrato
apertamente
contro la
sovversione
del sistema
massonico e
militare che
aveva
scoperto. Cio'
gli e' costato
caro: la
carriera,
innanzitutto,
il tentativo
di discredito
pubblico, un
tentativo di
Trattamento
Sanitario
Obbligatorio
culminato in
un vero e
proprio
sequestro di
persona, la
somministrazione
di
psicofarmaci.
Ma ne' il
tentato TSO,
ne' la
sospensione
dal lavoro
l'hanno
fermato: si e'
trovato solo,
ha visto suoi
famigliari, e
colleghi
congiurare
contro di lui
"per il suo
bene", ma ha
resistito
eroicamente ed
e' riuscito a
rendere
pubblica la
sua storia. Ci
scherza su e
spiega che da
buon 'leone
ascendente
leone', non
puo'² che
essere un
guerriero. Ora
ha un'altra
compagna e si
e' ricostruito
quell'equilibrio
che
gli
avevano
sottratto con
la forza. Ma
non e'
piu'
l'uomo che era
prima. Ora
conosce il suo
nemico, il
nostro nemico.
Da questo
punto do vosta
e' un
privilegiato:
ha aperto il
vaso di
Pandora, ha
alzato il velo
dello spesso
sipario che,
coprendo la
realta', ci fa
vivere in un
teatrino dove
noi siamo
soltanto
marionette in
balia dei
poteri forti.
Ora Ferraro sa
che non e'
tutto come
appare, che
anche le
istituzioni
piu' antiche e
tradizionali a
cui facciamo
quotidianamente
riferimento
come colonne
portanti di
giustizia e
sicurezza,
sono corrotte:
le
infiltrazioni
massoniche e
la sovversione
satanica del
sistema
militare e
della politica
si sono estese
ovunque, a
nostra
insaputa. Ma
egli l'ha
toccato con
mano e ora si
batte con il
suo CDD
(Comitato
Difendiamo la
Democrazia)
per promuovere
la democrazia
in un percorso
collettivo che
veda la
ricostituzione
dei valori
fondanti una
societÃ
che si possa
davvero dire
"libera": per
contrastare
quel golpe
strisciante
che il sistema
attuale
colluso con la
massoneria
deviata,
sembra
intenzionato a
portare alle
ultime
conseguenze
nel 2012,
passando per
la crisi
economica e la
distruzione
del ceto
medio. Ora
Ferraro sa, e
anche se gli
mancano ancora
dei tasselli
che solo una
buona
conoscenza
dell'occultismo
e del sistema
delle sette
sataniche puo'
fornire , si
trova
obbligato
secondo il suo
sistema etico
e di valori a
informare,
formare,
progettare
antidoti
politici e
sociali a
partire dalla
testimonianza
di cio' che ha
scoperto. Non
gli rimane
altro che
girare
l'Italia,
chissa', il
mondo, come
l'Eremita dei
Tarocchi,
cercando di
diffondere
quella luce
e
conoscenza che
lo hanno
illuminato in
questo arduo
percorso di
conoscenza dal
concreto, ,
anche se a
caro prezzo.
Le ferite
rimarginate
dall'impegno
ideale e
personale
possono
fungere da
testimonianza
e monito per
il futuro:
quel futuro
che, sull'orlo
della fine dei
Tempi, solo
noi possiamo
riprendere in
mano
ricostruendo
una solida
speranza
collettiva .
Ha detto, come
aveva sempre
fatto nella
vita sua, no
alle
scorciatoie
che ogni
giorno
accompagnano
le nostre vite
in modo
silenzioso,¦
no alla
ipocrisia ( il
metro di
giudizio falso
al di sotto
della realta'
.. ) ..no a
quel dominio
violento,
nascosto,
progettato che
ha appreso.
1 Il circolo dei pedofili assassini che nel 1996
venne alla
luce in Belgio
non è che una
parte della
rete satanica
che opera in
quel paese. Il
giornale
britannico
“Sunday
Timesâ€
riportò
testimonianza
di vittime che
descrivevano
alcune Messe
Nere durante
le quali i
bambini
venivano
uccisi davanti
a un pubblico
formato da
membri di
spicco della
societÃ
belga
.
|
C'E'
UN GIUDICE A ROMA.
UNA
ORGANIZZAZIONE DI CASTA
DEVIATA E SEGRETA .
UN GLADIO NEL VENTRE
DELLA DEMOCRAZIA
di Luciano Garofoli
Vorrebbero
far
calare
il sipario in
maniera
ridicola e
tragica su una
vicenda che ha
dell'incredibile
e
che
per certi
versi sembra
Kafkiana. Ma
e' sempre piu'
impossibile.
Gli elementi
di un
feuilleton fin
siecle ci sono
tutti e il mix
che ne deriva
e' davvero
esplosivo.
Cerchiamo di
ripercorrere a
grandi linee
questa
intricata
quanto assurda
vicenda
iniziando dal
principio.
Tutto comincia
quando negli
anni settanta
ci si deve
schierare, si
deve prendere
una posizione
netta,
precisa, senza
mezzi termini
se si e' in
buona fede e
se si crede
che sia un
dovere dare il
proprio
contributo
grande o
modesto che
sia, per
cambiare il
mondo,
combattere
l'ingiustizia,
lottare per la
liberta' e la
dignita'
dell'uomo che
in quanto tale
è
necessariamente
soggetto di
rispetto e di
dignita'
.
E Paolo
Ferraro si
schiera, si
come tanti
seguendo
quelle teorie
che piu'
sembravano
voler poter
dare
all'umanita'
giustizia,
uguaglianza
liberta'. Si
identifica con
la sinistra,
con quella
piu' radicale,
piu'¹ estrema,
con Lotta
Continua, poi
con il
Manifesto,
partecipa alle
manifestazioni,
lotta,
s'impegna,
scrive
articoli
infuocati
ma
mai banali,
intelligenti
cosa che lo
pone sotto una
certa luce
piu' vivida e
diversa.
Ma ll nostro
unisce lo
spirito
guerriero
anche ad una
profonda
coscienza ed
un alto senso
del dovere:
studia, con
impegno, non
va a rimorchio
del "sei
politico" non
lo vuole, lo
aborrisce, lo
fugge vuole
quello "che
merita",
quello che la
sua
intelligenza
viva e corposa
puo' ottenere
e rivendicare
con orgoglio.
Rivendica una
formazione
cristiano
sociale e
"marxiana" ed
il senso di
militanza
culturale ed
intellettuale:
conoscere
tutto cio' che
l'opinione
ufficiale e la
conoscenza
tecnica
richiedono, a
menadito, e
sovrapporre
ricerca
liberta' di
pensiero
approfondimenti
e punti di
vista
alternativi
con il metodo
ed il rigore
appresi sin
dal liceo,
grazie al suo
professore
Marcello
Vigli, uno dei
fondatori
della rivista
cattolica COM
Nuovi Tempi.
Si laurea in
Giurisprudenza
con media
anche a pieni
voti, lavora
dall'eta' di
20 come
impiegato
pubblico,
fÃ
esperienze di
sindacato,
politiche,
scrive su
giornali,
passa per gli
uffici
legislativi o
legali di una
parte dello
Stato,
continua a
fare
l'assistente
in facolta',
poi fa il
concorso in
Magistratura,
lo supera
brillantemente
senza
spintarelle,
raccomandazioni,
raggiri o
meriti di
combattente e
resistente ad
oltranza.
E qui, presa
coscienza che
il Magistrato
e' super
partes e che
deve applicare
quanto la
Costituzione
di questa
disgraziata,
parolaia,
smidollata ed
anche
insanguinata,
Repubblica, e
le sue leggi
impongono: fù
una scelta
dicotomica e
per lui anche
dolorosa: fare
il Magistrato
e non fare
piu' politica.
Cioe'
mantenere si
le proprie
posizioni
ideologiche,
ma svolgere in
modo
imparziale il
proprio lavoro
di rendere
giustizia,
anzi con una
imparzialita'
fondata sui
valori della
costituzione,
ancor più
determinata e
motivata.
Nonostante la
sua
"cristallina""
militanza a
sinistra che
certamente non
mette in
discussione la
sua fede
politica,
all'interno di
Magistratura
Democratica i
suoi ex
compagni non
sono poi così
solidali con
lui e le sue
prese di
posizione non
sempre sono
seguite ed
apprezzate,
quasi vi fosse
una differenza
impalpabile ed
a lui
incomprensibile
. Ma lo
stimano e lo
temono e
ritengono
"ingombrante".
Nel 1991 e
1992 Paolo
Ferraro
schierato
accanto a
Falcone e
Borsellino ,
in uno scontro
interno alla
corrente dei
magistrati, a
lui allora
parzialmente
incomprensibile
nelle sue
ragioni
profonde . Poi
capira' e
divulghera' in
questo anno
dal maggio in
poi, la chiave
di lettura
"appresa".
(*n.d.r vedi
video "114 Le strategie
eversive")
Adesso
immaginate
quello che
deve aver
provato una
persona di
questa fatta
quando,
esperto in
vari settori,
anima
riconosciuta
per doti
organizzative
e di
informatizzatore
delle
attivitÃ
giudiziarie,
da anni in
conflitto con
una area tanto
lontana e
avversa quanto
apparentemente
vicina, a
cinquantatre
anni ,
all'improvviso,
scopre un
nuovo mondo di
nefandezze, di
raggiri, di
violenza e
quel che
peggio di
applicazione
di mezzi e
sistemi di
condizionamento
e di riduzione
di persone in
uno stato di
servaggio e
schiavitu'
anche
psichica.
Come una
voragine gli
si aprono
davanti chiavi
di lettura e
scenari
grotteschi
impensati,
mentre da
sempre
criticava
consapevolmente
andazzi
coperti e
trasversalita'
, senza averne
pero' colto il
profondo ed
occulto humus,
ma per assenza
di
informazioni e
conoscenze
(nascoste
queste a
tutti,
esotericamente
anche , ma
soprattutto in
nome del
segreto
militare di
Stato).
La sua ultima
compagna di
allora , che
viveva in una
palazzina
all'interno
della
Cittadella
della
Cecchignola la
sede di
diversi e
importanti
Comandi
militari
dell'esercito
italiano ma
anche di
civili
abitazioni
destinate ad
ufficiali e
sottoufficiali
militari, era
stata oggetto
di una serie
di trattamenti
di
condizionamento
mentale
esercitati
attraverso
alcuni
programmi
speciali
studiati prima
nei lager
tedeschi e poi
ulteriormente
sviluppati e
perfezionati
dai servizi
americani che
di quei
programmi si
erano
impossessati.
Il giudice
Ferraro,
insospettito
da strani
movimenti che
avvenivano nel
condominio in
cui era
l'appartamento
che
condivideva
con la
compagna, e
dopo aver
sommato decine
e decine di
dubbi e
rilevazioni di
fatti e
circostanza
poco chiare
(che chiama
ironicamente i
cento indizi
zero) decise
di procedere
ad una serie
di controlli
attraverso la
registrazione
compiute con
un computer
portatile
lasciato
apposta acceso
all'interno
della
abitazione in
cui viveva
nella
Cecchignola
con la
compagna ed il
figlio
dodicenne di
lei.
Il risultato
fu devastante:
a precisi
comandi vocali
impartiti da
alcune persone
il soggetto si
trasformava
completamente
e compiva atti
e poneva in
essere
comportamenti
davvero
umanamente
degradanti. In
queste
situazioni off
limits
venivano
coinvolti,
oltre ad altre
persone anche
dei minori su
cui si
consumavano
degli atti di
pedofilia e di
violenza
morale e
fisica.
E' ben vero
che la
procedura
usata
(registrazione
ambientale)
non era
conforme al
dettato della
legge, ma per
il principio
giuridico
dell'urgenza e
dell'urgenza
che la
situazione
richiedeva i
mezzi usati
diventano, de
iure, leciti
ed
ammissibili.
Da magistrato
prima, ma
anche da
persona
cosciente e
consapevole
della
responsabilita'
morale che
doveva essere
assunta, il
dottor Ferraro
si rivolse
subito nel
novembre del
2008 alla
Procura della
Repubblica di
Roma,
chiedendo che
venisse aperto
un
procedimento e
svolta
un'indagine
approfondita
sui fatti da
lui
denunciati. Il
comportamento
della Procura
fu molto piu'
sconcertante:
il consiglio
di riposarsi e
ricorrere ad
assistenza, le
prove fornite
erano delle
mere
patologiche
congetture,
non
sufficienti e
molto
indiziarie.
Contemporaneamente
si faceva
capire al
magistrato che
sarebbe stato
meglio lasciar
perdere
"togliti fuori
da questa
storia", in
quanto in
ballo venivano
chiamate
istituzioni
assolutamente
intoccabili
come le Forze
Armate e la
stessa
Magistratura.
A questo punto
le massonerie
coinvolte
nell'affaire,
e che avevano
trovato il
modo per
infilare il
puro
magistrato in
una situazione
da ricatto o
addirittura
tentavano di
fargli fare
inconsapevolmente
il "cursus
honorum£ dei
poteri forti e
deviati, per
indurlo a
passare da una
altra parte
rispetto ai
suoi valori ed
alla
legalita'Ã
costituzionale,
cominciarono
a
cercare di
eliminare il
pericolo Paolo
Ferraro
"consapevole",
che nonostante
tutto
continuava
coerentemente
per la sua
strada, senza
paura e senza
minimamente
pensare di
scendere a
compromessi o
peggio a
mercanteggiare
sulla
questione.
Viene
occultamente
accerchiato da
psichiatra
deviato, al
cui ausilio
era ricorso
per "tutelare
e salvare la
donna della
Cecchignola ed
il bambino",
mentre una
ridda di
rapporti di
mistificazione
e nascosta
relazione si
intessono tra
alcuni parenti
che scoprira'
vicini od
avvicinati da
queste aree
deviate, una
moglie
separata e
fattagli
conoscere
dall'ambiente
della Procura,
anche essa
imparentata e
legata a
poteri forti
di rilievo
internazionale
(ma lui
scherzosamente
chiosa ancor
oggi "a me
Lucio sembrava
un giuggiolone
professore
universitario
sciapito e
troppo
didascalico",
mentre le
fortune
sospette del
ricco fratello
avvocato, da
sempre oggetto
di suoi
strali, privi
di acrimonia,
ed
allontanamento
cautelativo,
gli sarebbero
esplose
innanzi nella
loro evidente
"matrice".
Dopo tutta una
serie di
intimidazioni
implicite e
non, un
pomeriggio del
maggio 2009,
mentre
analizzava
nuovamente gli
audio e stava
giungendo a
conclusioni
definitive
ragionate e
ovviamente
preoccupate,
mentre la
vicenda era
stata
letteralmente
"tombata" in
sede
giudiziaria,
si vide
comparire
sulla porta di
casa, tratto
in un tranello
dalla ex
moglie
separata, due
vigili urbani,
tre infermieri
una psichiatra
mai vista un
medico di
supporto e
sotto casa
appostati i
due fratelli e
anche un
figlio
anagrafico di
primo letto,
ed un messo
comunale,
oltre a due
infermieri.
La psichiatra
dinanzi a un
comportamento
attonito e
stupito,
avvisati a
voce dal dott.
Ferraro i due
vigili urbani
della gravita'
di quello che
stava
accadendo,
improvviso'
contro ogni
evidenza una
"certificazione
" al volo, e
il giudice
Ferraro fu
coattivamente
condotto
presso
l'ospedale
Santandrea che
aveva posto
disponibile ,
contro la sua
volonta',
impossibilitato
a
difendersi.
Il giudice
arrivato ivi
denuncera'
immediatamente
fatti e
contesti, ma
ragionando sul
da farsi con
il medico di
turno,
palesemente
non attivo e
non
partecipante
all'agguato,
decise di
entrare
nell'ospedale,
consapevole
che non aveva
altra scelta.
Li' per due
giorni
letteralmente
a spasso fuori
dalla
struttura ,
compilando
test che,
fatti di
recente "non
emergere" e
poi recuperati
, dimostravano
ovviamente il
suo perfetto
stato di piena
salute , salvo
il "lieve
stress" da
sequestro di
persona, avra'
un incontro
con altro
psichiatra
richiesto
all'esterno e
appartenente
alla struttura
alla quale era
destinato, che
stilera' una
perizia falsa
gravissima,
dal giudice
Ferraro ora
documentata.
Nell'imbarazzo
palpabile, e
tra i commenti
disincantati
ma carichi di
simpatia del
personale
addetto al
reparto,
subira' allora
un iter
"controllato"
, pur
dichiarando di
voler uscire e
sotto
permanente
minaccia del
TSO (procedura
e
provvedimento
mai attivati)
addirittura da
lui fatta
verbalizzare
nella cartella
clinica, a
futura
memoria.
La
somministrazione
inizialmente
massiccia di
un prodotto
dannosissimo
per i sani, e
che incide
sulle facolta'
mentali e sui
collegamenti
delle sinapsi
(RISPERDAL), e
di altro, lo
terra'
annichilito ,
consapevolmente
appiattato
e
stordito, ma
scrivera'
a mano la
denuncia ed il
promemoria dei
fatti. Una
degenza
coartata, alla
quale, sotto
la minaccia
sopra
indicata, non
pote'
sottrarsi, e
un controllo
prolungato
volto a
vagliare se o
meno vi
fossero
segnali di
consapevole
volontÃ
di denunciare
e proseguire
nella strada
coerente con
la sua storia,
la sua
sensibilita',
il suo stesso
ruolo .
Dimesso
certificando
la sua sanita'
di mente ed un
mero episodio
di "psicosi"
transeunte,
"senza altre
indicazioni",
da
"eccitazione
reattiva"
capira' poi
che era finito
nella
struttura
ospedaliere
"sbagliata",
cioe' non
organica al
grumo deviato
e pericoloso
che aveva
agito, come
confessera' ai
suoi avvocati,
a distanza di
tempo, lo
stesso
primario della
struttura
intimidito e
preoccupato.
Al lavoro sino
al giorno del
suo sequestro,
in ferie con
domanda
gestita dal
suo personale
che scioccato
testimone
della
operazione lo
aveva
affiancato e
sostenuto,
tornato in
servizio lo
stesso giorno
delle sue
dimissioni , e
continuando a
lavorare con
la fatica
suppletiva
comportata
dalla tortura
chimico
farmacologica
inflittagli e
costantemente
monitorata
(analisi del
sangue) verra'
lasciato
"tranquillo"
come un leone
ferito nella
grotta, sino
al febbraio
2010 quando
scoprira' che
addirittura ad
un primo avvio
tentato di una
procedura per
dispensa, con
richiesta
subito
archiviata,
era succeduto
un secondo
avvio di
dispensa dal
lavoro.
Capira' allora
quale fosse la
posta in
gioco, che si
voleva
eliminarlo
dala
magistratura e
che non si
sarebbe
fermato il
coagulo che
aveva agito
sotterraneamente
, chissa' da
quanto tempo.
Nel luglio del
2010 si
concludera' la
seconda
procedura con
un nulla di
fatto ,
archiviata
anche questa
per assenza di
elementi,
mentre
continuava in
silenzio a
lavorare come
sempre e
dovendo anche
chi si era
attivato
dovuto
ammettere che
tale era la
situazione
lavorativa del
giudice
Ferraro.
Dall'agosto
del 2010
l'indomito
giudice ,
ripartira',
scegliendo la
via della
verita' e
della legge,
ricostruendo
minuziosamente
dati, fatti,
ascendenze,
rapporti, e
poi, con
ausilio di due
avvocati
coraggiosi,
arrivera'
letteralmente
ad incastrare
il primario
del Santandrea
con sue
ammissioni
inequivoche .
Nel frattempo
tra minacce e
pressioni,
avvertendo
come suo
costume di
magistrato
impegnato , i
colleghi di
ufficio,
scoprendo
pero' che il
livello di
omerta' o
partecipazione
non passiva
era piu'
esteso
all'interno
dei vertici
della Procura,
di quanto
avesse potuto
immaginare,
arrivera' sino
al gennaio
2011,
Li' una
ennesima
riapertura del
procedimento
per
"dispensa",
per
intimidirlo od
eliminarne
definitivamente
la
"ingombrante"
e "autorevole"
presenza.
Ricostruira'
anche le
ragioni
personali e
antiche,
antefatti da
lui
sottovalutati,
da persona
sana e serena
, non in grado
nemmeno di
pensare a
complotti
orditi,
allucinanti ed
assurdi.
Al gennaio
2011 ripartito
il tentativo,
pronto al
confronto con
una realta' da
lui prima non
potuta
cogliere ,
preparera' un
memoriale che
rimane
pubblico agli
atti della
storia,
denuncera' il
tutto con una
congerie di
prove e dati ,
il 7 marzo del
2011, e
continuera' a
lavorare come
sempre,
sorvegliando
la cordata
criminale che
lo aveva
assediato.
Siccome le
disgrazie o le
fortune, a
seconda dei
punti di
vista, non
vengono mai
sole, il
Dottor
Ferraro, per
puro caso, non
solo svento'
con l'aiuto
intelligente
del suo
personale un
tentativo di
infiltrazione
del 14 e 15
marzo 2011
(una relazione
di servizio
che la dice
lunga su
quanto e come
si muovesse
attorno a lui)
e vide uscire
dalla stanza
del collega
che più
direttamente
sorvegliava
(annotandone
rapporti e
frequentazioni
in ufficio
pomeridiane ed
anomale) il 27
marzo 2011
alle ore 19
c.a , una
bella donna
mora che lo
colpi'
moltissimo.
Li' per li'
non dette
alcuna
importanza al
fatto anche se
aveva annotato
che la cosa
avveniva con
molta
circospezione
e molta
"discrezione"
da parte del
collega. Solo
alcune
settimane piu'
tardi,
leggendo i
quotidiani, si
pote' rendere
conto che la
signora bruna
altri non era
che Melania
Rea od una
donna identica
a lei.
Forse era
andata dal
magistrato
inconsapevole
e ivi
condotta,
cadendo in un
trappola, per
denunciare
l'attivita' di
questi gruppi
segreti, di
queste cellule
massoniche
deviate,
all'interno
dell'Esercito
e nella
fattispecie
pratica, della
caserma
Clementi di
Ascoli Piceno;
all'interno
della quale
svolgeva la
sua opera il
marito
Salvatore
Parolisi.
Costui non
faceva opera
di seduzione
solo a fini
personali, ma
in quanto
forse poco
cosciente
partecipe dei
programmi MK
Ultra e
Monarch che
l'esercito
sperimentava
per fini
segreti
all'interno
delle caserme
per preparare
e condizionare
mentalmente
individui e
soprattutto
belle ragazze
da destinarsi
a compiti
speciali
d'impiego.
Continuando
nella sua
crociata Paolo
Ferraro pote'
mappare con
sicurezza
tutta la rete
di connivenze
e di interessi
innominabili
ed impensabili
che
sottendevano
il caso. Tra
le scoperte
piu' eclatanti
ci fu la
scoperta di
una rete di
psicologi e di
psichiatri
deviati che
svolgono
un'intensa
azione
fuorviante e
condizionante
all'interno
della
magistratura
ed in piena
sintonia con
vertici
deviati, e che
facevano capo
a tutta una
serie di
"intoccabili"
alte teste
d'uovo dei due
settori, ma a
loro volta
erano in
coordinata,
necessaria
sintonia con
il mondo
militare
"omologo".
Il MEMORIALE,
la MEMORIA sui
fatti che
legano
partecipativamente
gli "alcuni
parenti"
deviati ed
irretiti, ed
l'ESPOSTO/DENUNCIA/MEMORIA
AL CSM ultimo,
tutti muniti
di link che
collegano a
documenti,
audio
registrazioni,
banche dati e
prove,
sono
reperibili in
INTERNET (n.d.r.
erano
solo)
nei
siti della
grandediscovery.
Da essi tratte
le notizie e
gli elementi
sopra
brevemente
riassunti.
(n.d.r. nella
home della
piattaforma si
consultino gli
indici
completi
sistematici ed
analitici dei
siti
incorporati
paoloferrarocdd.eu e grandediscovery.it)
La mossa di
denuncia dei
vertici della
Magistratura
romana alla
Procura della
Repubblica di
competenza,
cioe' quella
di Perugia, fu
un atto
dovuto: la
pratica e'
giacente e
ragionevolmente
in via di
completo
insabbiamento
come da
miglior
copione in
materia.
La successiva
convocazione
presso la
magistratura
teramana, ivi
sentito sulle
attivita'
deviate
oggetto della
sua denuncia e
sulle prove ,
con
riferimento
generale alle
vicende
militari
scoperchiate e
alle
cointeressenze
connivenze e
coperture, il
suo deposito
in quella sede
della BANCA
DATI del
progetto
MK-ULTRA ( da
lui stesso
messa a
disposizione
in rete ) il
suo lavoro
intellettuale
e pubblico
sono fatti
notori .
Penso sia
superfluo
rimarcare la
incredibile
situazione
psicologica
che umanamente
ha dovuto
affrontare il
magistrato,
quale tipo di
kafkiana
realta' abbia
dovuto ed
ancora debba
vivere una
persona proba
ed onesta, e
quale sia la
sua
capacita'Ã
di resistere
con serenita'
di fondo,
mostrata a
tutti.
Come al solito
certe
situazioni ti
cambiano la
vita: aprono
orizzonti
sconosciuti ed
impensabili,
distruggono
certezze,
credenze,
rocciose
certezze
ideologiche ed
aprono gli
occhi
mostrando che
le persone per
bene, oneste,
probe e
solidali non
hanno colore,
non hanno
appartenenza
politica od
ideologica.
Ma solo chi e'
dotato di un
carattere
morale a prova
di bomba e, se
mi consentite,
di una fede
incrollabile,
puo'
affrontare
certe
situazioni che
potrebbero
tranquillamente
portare alla
follia. Si ha
la
possibilita'
di scoprire
chi è
veramente in
buona fede,
chi possa dare
una mano, di
chi fidarsi e
di chi no e la
sorpresa
grande, per il
Dottor
Ferraro, e'
stata quella
di scoprire
che sono stati
molti leali ed
in buona fede
avversari
politici a
dargli una
mano tra
questi i
"fascisti" di
Forza Nuova ed
il suo capo
Roberto Fiore:
sembra quasi
una pena del
contrappasso,
calmierata
dalla
piacevole
sorpresa che
valori di
fondo e valori
fondati sulla
persona e
contro
devianze
poteri
finanziari
militari e
deviati
statuali
accomunano
ideologie
antiche in
fase di
odierno
consapevole e
condiviso
superamento.
Certe
situazioni
rompono gli
schemi e
spesso il
soggetto
diventa il
polo di
coagulo per
tutti quelli
che
indipendentemente
dal colore
politico si
riconoscono
nella verita'
e nella
giustizia e
sono disposti
a lottare e,
se necessario
a sacrificarsi
per esse.
Nel frattempo
il giudice
Ferraro e'
stato fatto
oggetto di
attentati e di
una campagna
di
diffamazione
sorda e
sotterranea:
gomme tagliate
al camper,
telefonate
minatorie,
furto del
camper
medesimo, ma
soprattutto la
reiterazione
del
provvedimento
di sospensione
dalla
professione di
magistrato ed
infine la
dispensa dal
servizio.
Ma la sua
impostazione e
battaglia,
niente affatto
individuale,
ha fatto
crescere la
sua notorieta'
e la stima di
lui in
svariato
ambienti
mentre un
lavoro
informativo e
formativo
durato un anno
e mezzo
stÃ
dando primi
corposi frutti
nel paese ed
ha tagliato
trasversalmente
istituzioni e
forze
politiche
"decompatimentando"
, come lui ama
dire (mettendo
tutti a
conoscenza di
tutto,
soprattutto
nelle parti
delle
istituzioni
che invece
lavorano sulla
"compartimentazione
"
e/o
compartimentate
,
cioè tenute
all'oscuro di
vicende e di
informazioni
generali o di
altra
specialita').
Ad oggi
sta'
preparando un
ultimo
DOCUMENTO di
esplosiva
rilevanza con
prove
ulteriori e
l'eco della
sua battaglia
vede attonita
assistere una
cospicua parte
del foro di
Roma e della
magistratura ,
consapevole
ormai.
La memoria
esposto
denuncia
presentata dal
giudice
"anche" al
CSM, che non
ne ha tenuto
conto,
depositata il
9 ed emesso il
provvedimento
"preconfezionato"2
il
10
ottobre, quasi
da locomotiva
in discesa
senza freni,
e' stata
seguita da
altra memoria
del 3
novembre, dal
parere di
dispensa del 6
dicembre, dal
decreto del
Ministro per
dispensa del 7
gennaio 2013 .
Risultava
confermato il
provvedimento
di sospensione
dalle sue
funzioni
lavorative
fino al mese
di dicembre
trascorso il
quale è stato
destituito,
destituito in
maniera
definitiva,
salvo gli
improbabili
esiti
favorevoli di
una ulteriore
fase di
ricorsi
amministrativi
ed altri che
seguiranno.
Ma gravi fatti
ulteriormente
scoperchiati
aleggiano su
un CSM sempre
piu' messo
all'angolo ,
per la prima
volta da un
magistrato
"solo", onesto
e
"irriducibile"
quando si
parli di
legalita'
dello/nello
Stato (vero) e
di
criminalita0,
in colletti
bianchi o
meno.
Come vedete la
vecchia Unione
Sovietica ha
fatto scuola
insieme agli
altri regimi
totalitari
violenti non
legati al
popolo: chi e'
"pericoloso"
insidiando lo
status quo
solo perche'
persona pura e
capace , da
fermare, viene
internato in
un manicomio,
o fatto
passare da
pazzo: certo i
sistemi usati
oggi in una
repubblica
democratica e
libera sono
molto piu'
sofisticati e
meno
appariscenti
di quelli che
venivano posti
in essere da
un regime
comunista, ma
anche in
regimi
militari di
ispirazione
statunitense
(il Cile di
Pinochet), ma
i fini sono
sempre gli
stessi;
tentare di
schiacciare
chi vuole
giustizia, chi
lotta per la
legalita' e la
verita'.
Quello che
davvero
spaventa e'
constatare il
grado di
corruzione, di
coinvolgimento,
di
omerta'
e di minaccia
e di
prostituzione
a cui siano
sottoposti gli
organi dello
Stato ed in
particolare la
parte deviata
del Potere
Giudiziario e
di istituzioni
come
l'Esercito,
che dovrebbero
garantire la
sicurezza e
l'integrita'
dei cittadini.
Nel frattempo
il duplice
colpo di coda:
la mancata
concessione di
sospensione
della dispensa
dal servizio
da parte del
tribunale
amministrativo
regionale del
Lazio, con un
provvedimento
a dir poco,
insensatamente
apodittico, e
il tentativo
addirittura di
nominare al
giudice un
"amministratore
di sostegno".
Quel che
rincuora e'
che "vi e'¨ un
giudice a
Roma" ... e
che nel caso
di specie la
macchina della
distruzione e'
almeno
inceppata, non
potendosi piu'
architettare
falsi e
capziosi
argomenti
mentre si va
dritti per
provvedimenti
insensati ed
autoritari
segnati da
motivazioni
apparenti ,
mentre la
gente, di
fronte ad un
lavoro
encomiabile di
denuncia
pubblica, sta'
prendendo le
misure con il
tema
dell'oggi: una
alternativa
epocale a
poteri deviati
ed oligarchie,
per una
societÃ
a dimensione
vera umana e
per una
politica
ricostruita
dal basso come
il nostro
giudice
va
predicando e
mostrando .
L'utopia puo'
divenire
realta' ?!?! a
breve ne
avremo la
conferma, o
meno.
Nel frattempo
il Governo del
"golpettino "
e il rinnovo
della carica
Presidenziale
della
Repubblica,
evidenziano
misure e
scelte
"estreme" che
mettono
ulteriormente
allo scoperto
la
multinazionale
trasversale
delle
massonerie, e
la paura dei
poteri forti
(sempre meno
forti, in
realta', e
sempre piu'
costretti a
gestire in
emergenza
vicende e fase
storico politica.
Luciano
Garofoli
|
n.d.r.
Contrario
alla
pubblicazione
di
questa terza
parte
dell'articolo
di Enrica
Perrucchietti,
mi
opposi
telefonando
alla redazione
della rivista
ed
argomentando
sul
taglio
complottista
e
sull'approccio
"occultistico"
a mio
avviso
dannoso anche
per la stessa
mia
immagine.
Esagerai,
forse, e
comunque
appare
ragionevole
che un
magistrato
sotto attacco
volesse
evitare.
L'articolo
venne
publicato su
un sito dopo
quattro mesi.
Passati alcnni
anni,
sulla vicenda
miltar civile
attorno a
Melania Rea ho
infine avuto
infine il
tempo di
redigere un
mio articolo
che
ricostruisse i
soli fatti da
me indicati e
proponesse
almeno un
ragionamento
verificabile
sulla portata
della vicenda
che non era
stata toccata
dalle
sentenze
di condanna di
Parolisi ..
"La
svastica
ed
il germoglio"

§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§§
Parte terza
di Enrica
Perucchietti
Parte
terza
pubblicata
su
sito Voci
della strada
il 15 marzo
2012«Cari
amici la soluzione
del caso di Melania
Rea è molto
semplice: Salvatore
Parolisi risulta
essere legato alla
filiale italiana del
"Tempio di Set" che
si trova a Napoli,
setta fondata dal
Tenente Colonnello
Michael Aquino nel
1975, un esperto di
altissimo livello di
Psicologia Operativa
legato al progetto
Monarch del
programma MK-ULTRA».
Questo è un
estratto di una
dichiarazione
postata dal
ricercatore ex
Illuminato Leo Lyon
Zagami su facebooke
poi ripresa da
numerosi siti
internet e
quotidiani on line
(https://www.newnotizie.it/2011/06/27/melania-pm-sospeso-legale-ferraro-minacciato-militari/)
in
merito al noto
omicidio di Carmela
Rea detta Melania.
Ho chiesto
subito ragguagli a
Zagami che mi ha
inviato un vecchio
video del periodo in
cui apparteneva
ancora alla Loggia
di Montecarlo e in
cui constatava la
pericolosità di
Aquino, concludendo:
«andatevi a studiare
la metodica e il
lavoro di Aquino -
ha invitato Zagami -
e vedrete che non
sono solo
speculazioni e mere
affermazioni campate
in aria. Purtroppo
il segreto di stato
in seguito tenderà a
coprire certe
verità, vista
l'implicazione dei
servizi segreti
americani, ma i
rituali descritti da
Parolisi sono quelli
in uso nel Tempio di
Set e il fatto che
abbiano la loro base
operativa a Napoli e
dintorni non pone di
certo in loro
favore. Questa
informazione mi è
stata data in
maniera molto
riservata anche da
una fonte interna ai
servizi segreti
militari».
Seguendo
superficialmente
questa ipotesi di
lavoro si sarebbe
inclini a condannare
Parolisi come
l'esecutore
materiale del
delitto, sulla base
della sua presunta
affiliazione al
Tempio di Set.
Ma i delitti
rituali di matrice
massonica o
semplicemente
satanica ci hanno
insegnato - per quel
poco che possiamo
aver imparato dal
"di fuori" - che la
realtà non è mai
quello che sembra:
in questo campo si
deve abbandonare
purtroppo la logica
aristotelica per
calarsi nel mondo
infero del
cosiddetto
"satanismo". Da qui
l'uso psicotico del
simbolismo e della
numerologia a sfondo
rituale, chiave e
matrice di un
pensiero irrazionale
che cerca di
proiettare sulla
realtà credenze di
carattere magico e
occulto che solo se
interpretate in
chiave esoterica
possono svelare le
dinamiche che queste
società segrete
portano avanti da
secoli...In fondo,
da Jack lo
Squartatore agli
inspiegabili delitti
di giovani donne o
bambini dei giorni
nostri, molto poco
abbiamo compreso,
ostinandoci a non
voler comprendere
che proprio a fianco
a noi esiste un
apparato segreto con
infiltrazioni in
tutti gli ambiti del
reale.
Questo mondo
sotterraneo
utilizza, per
dialogare e per
farsi riconoscere
dagli altri
affiliati, un
linguaggio e
categorie di stampo
esoterico
all'apparenza
incomprensibile.
Solo all'apparenza.
Melania in
Procura
Partiamo
dalla fine, ovvero
dall'omicidio Rea.
Le
dichiarazioni di
Zagami, la cui
verifica di
attendibilità
lasciamo agli
inquirenti che
stanno ancora
indagando sulla
misteriosa morte di
Melania, si
ricollegano alla
testimonianza del PM
romano, Paolo
Ferraro
(https://sitoaurora.splinder.com/post/24712973/carmela-melania-rea-vittima-di-una-setta-militarmassonica)
che
ebbe modo di
raccontare ad alcuni
giornalisti di aver
incontrato Melania,
esattamente un mese
prima dell'omicidio,
presso la Procura di
Roma.
Ferraro
stesso mi raccontò
di essere sicuro al
99% di aver visto
Melania uscire
dall'ufficio di un
suo collega
procuratore, che a
quel tempo stava
tenendo d'occhio per
i presunti legami di
questi con la
massoneria deviata.
Fuori dai denti,
Ferraro ha ammesso
che la donna che gli
passò davanti ( n.d.
r. la vidi appena
uscita da una stanza
accanto alla mia a
sinistra e fuori la
aspettava l'uomo
descritto alla
Procura di Teramo )
era talmente bella e
carica di fascino
che gli rimase
scolpita nella
memoria. Alta,
bruna, mediterranea,
dall'andatura
sensuale, aveva però
i capelli ondulati
che le cadevano
sulle spalle.
Appena un
mese dopo, quando la
foto di Melania Rea
venne trasmessa per
la prima volta da
tutti i notiziari e
poi pubblicata dai
quotidiani, dubitò
che fosse lei solo
per il dettaglio dei
capelli che in tutte
le immagini
risultavano essere
lisci. Quando
finalmente vide una
foto di Melania con
i capelli al
naturale, ossia
ondulati, fu
assolutamente certo
che era proprio la
donna che aveva
incontrato quel
giorno in Procura.
Se teniamo fede alla
testimonianza di
Ferraro, sorge il
dubbio sul motivo
della visita della
donna da sola alla
Procura di Roma, ben
lontana da casa. Il
magistrato mi ha
confessato di
credere ( n.d.r.
raccontato di aver
ipotizzato ) che
Melania si fosse
rivolta a quel suo
"collega" per
denunciare un
comportamento del
marito,
atteggiamento
coerente con la
ricostruzione della
polizia che ha
descritto una
Melania furiosa per
la relazione di
Parolisi con la
giovane soldatessa
Ludovica Perrone:
proprio Melania
avrebbe minacciato
Ludovica di rovinare
la carriera a lei a
al marito se quella
liaisonnon fosse
finita, tirando in
ballo presunte
conoscenze del padre
e del fratello
appartenenti
all'Aeronautica
italiana. Ora,
questa
interpretazione dei
fatti, non è l'unica
plausibile. La
presenza di Melania
in Procura si può
interpretare in
diversi modi:
secondo la
ricostruzione di
Ferraro la donna si
sarebbe rivolta a un
magistrato - forse
amico di famiglia o
indirizzatole da
qualcuno legato
all'ambiente
militare - per
scoraggiare la
relazione
clandestina del
marito o addirittura
per denunciare gli
abusi che avvenivano
nella caserma di
Ascoli Piceno dove
prestava servizio il
marito. I presunti
festini, forse
addirittura orge,
l'abuso di droghe e
le violenze sulle
giovani reclute sono
emerse in fretta e
tanto in fretta
messe a tacere, una
volta che gli
inquirenti hanno
iniziato a indagare
sul passato del
caporalmaggiore.
Difficile che la
moglie ne fosse
completamente
all'oscuro. Forse
che si riferisse a
questo quando
minacciò Ludovica di
rovinarle la
carriera rendendo
noti certi dettagli?
Di certo la notizia
della relazione tra
il marito e una
recluta non sarebbe
stata una notizia
così sconvolgente da
far finire nei guai
i due amanti e da
spingere Parolisi a
uccidere la moglie.
Il divorzio anche se
in un ambiente
"tradizionale"
ancora legato ai
valori famigliari
non sarebbe stato un
vero e proprio
"scandalo". Neppure
la presunta eredità
che Salvatore stava
"aspettando"
giustificherebbe un
gesto così estremo,
sebbene l'uomo, dai
messaggi che si
scambiava con
l'amante su
facebook, sia emerso
come evidentemente
esasperato.
La pista
passionale non
giustifica tutta una
serie di dettagli
che sono emersi
durante le indagini
e che aprono alla
possibilità che
dietro l'omicidio ci
sia la regia di una
società segreta con
evidenti
infiltrazioni
nell'esercito.Misteriosi
rituali in casermaVi
è anche la
possibilità che
Melania sapesse già
dei rituali che
avvenivano in
caserma e di un
ipotetico protocollo
legato al progetto
Monarch di
addestramento e
manipolazione
mentale a cui
venivano sottoposte
le giovani reclute,
e di cui Michael
Aquino era un noto
esperto ancor prima
di entrare a fare
parte della Chiesa
di Satana e di
fondare poi nel 1975
il Tempio di Set. In
questo senso Melania
può però essersi
infuriata alla
notizia del legame
ormai consolidato
tra il marito e
Ludovica e ciò
avrebbe potuto
spingerla a
confidarsi con un
"amico" di famiglia,
che, tra l'altro,
secondo Ferraro,
avrebbe il compito,
nell'ambiente della
massoneria
infiltrata nella
Procura romana, di
dissuadere le
giovani mogli o i
vari testimoni a
"denunciare" i
soprusi o le
violenze che vengono
scoperte in ambito
famigliare. Può
essere successo così
anche con Melania?
Questo magistrato
può aver tentato di
dissuaderla ma
vedendola
irremovibile può
aver dato l'allarme
ai superiori,
causandone così la
morte (per mano del
marito o di chi per
lui). Lo scandalo in
questo senso sarebbe
derivato dalla
rivelazione di
"segreti" militari,
non di una semplice
relazione
extraconiugale.
Oppure, ancora,
Melania conosceva
perfettamente ciò
che avveniva nella
caserma perché
anch'essa - venendo
tra l'altro da un
ambiente militare -
era una
"sacerdotessa" dei
rituali che ivi
venivano svolti? Per
questo sembrava così
"sottomessa" alla
volontà del marito a
cui aveva perdonato
quella che sembrava
essere solo una
scappatella? Per
questo si
costringeva a
digiunare per
assecondare il
desiderio dell'uomo
che la voleva ancora
più "magra"? O la
sua anoressia
dipendeva dalla
frustrazione del
tradimento? Non lo
sapremo mai, ma sono
le uniche ipotesi
possibili se la
donna effettivamente
incontrata da
Ferraro in Procura
era veramente
Melania Rea. Se
prendiamo per vera
la testimonianza del
PM, Melania si
sarebbe rivolta a
qualcuno di cui si
fidava e forse da
questi sarebbe stata
tradita, messa sotto
controllo e dopo
aver compreso le
intenzioni della
donna di rendere
pubblici certi
"segreti", messa a
tacere
definitivamente.Pista
satanica?A ciò
aggiungiamo la
dichiarazioni di
Zagami, ovviamente
da confermare, di un
ipotetico legame di
Parolisi con il
Tempio di Set. È
abbastanza
plausibile che
Parolisi avesse il
ruolo di addestrare
le reclute secondo
una metodologia che
sfociava nella
manipolazione
mentale, seguendo un
protocollo molto,
troppo simile al
Monarch: droghe,
violenze, sesso,
abusi. Una testimone
parlò agli
inquirenti di una
specie di rituale
che prevedeva l'uso
di candele nere
mentre la "vittima"
era legata al letto.
Se Parolisi fosse
stato anche
affiliato al culto
satanico fondato dal
colonnello Michael
Aquino, la faccenda
assumerebbe dei
connotati più
precisi e
drammaticamente più
inquietanti. Se così
fosse, cioè, sarebbe
confermata la pista
rituale non solo
dell'addestramento
che veniva svolto
nella caserma, ma
anche dell'omicidio
di Melania.
Ricordiamo infatti
che la filiale
napoletana del
Tempio di Set è
l'unica ufficiale
esistente in Italia
e i suoi proseliti
furono già accusati
di aver organizzato
una messa nera nei
sotterranei dello
stadio San
Paolo...La Chiesa di
SatanaFondato il 21
giugno 1975 da
Michael Aquino dopo
uno scisma dalla
Chiesa di Satana di
Anton La Vey, il
culto del Tempio di
Set si distingue dal
credo razionalista
professato da La Vey
per abbracciare una
concezione più
occultadi Satana
inteso come un vero
e proprio essere
personale. La Vey,
infatti, nella sua
Bibbia Satanica,
precisava che
Lucifero rappresenta
l'energia vitale
dell'uomo, «il
fattore bilanciante
della natura» e
tutto ciò che è
chiamato "peccato",
ovvero l'appagamento
dei sensi, partendo
dal presupposto che
l'uomo è
principalmente un
animale, una
creatura egoista e
violenta: «Godetevi
il meglio della
vita. QUI E ORA»
invitava La Vey,
facendosi cultore
della Via della Mano
Sinistra e
dichiarando infatti
che, «il satanismo
[...] è la religione
della carne, della
mondanità, della
sensualità». Detto
ciò, dobbiamo però
riconoscere a
sostegno di La Vey,
che costui non ha
mai teorizzato il
sacrificio umano né
ha ritenuto che il
Diavolo esistesse
come creatura
personale tanto che
per lui la messa
nera valeva come un
semplice
psicodramma: «il
Satanismo è una
forma di egoismo
controllato. Questo
non vuol dire che
non devi mai fare
nulla per gli altri.
Se fai felice
qualcuno a cui
tieni, la sua gioia
ti darà un senso di
gratificazione».
Purtroppo, come
spesso capita, il
suo pensiero è stato
stravolto, travisato
e confuso con
emanazioni deteriori
e successive del suo
credo: egli, infatti
ammoniva gli
occultisti
sostenendo che il
vero mago non ha
bisogno di spargere
il sangue di vittime
innocenti (e
tantomeno di vergini
o bambini!) per
ottenere un
risultato, perché
«la liberazione di
queste forze magiche
NON è provocata dal
reale versamento di
sangue, ma dalla
morte sofferta
dell'essere
vivente!», ossia
dalla scarica
bioelettrica che
l'iniziato deve
imparare a trarre
«dal suo stesso
corpo, invece che
prenderla da una
vittima innocente e
non disposta!». La
Vey giustificava
invece la
maledizione di
coloro che si
fossero resi
colpevoli di crimini
reiterati, cosa che
fece egli stesso
scagliando un
incantesimo di magia
nera contro Sam
Brody, avvocato e
compagno
dell'attrice Jane
Mansfield, Gran
Sacerdotessa della
Chiesa, reo di
averla allontanata
dal culto. Purtroppo
a farne le spese fu
la stessa attrice
che morì insieme
all'amante in un
tragico incidente
d'auto. Illesi i tre
figli della donna
avuti da Mickey
Hargitay, che
riportarono solo
lievi ferite, tra
cui Mariska,
divenuta celebre
attrice nel ruolo di
Olivia Benson in Law
and Order. I fedeli
del Culto credettero
ovviamente che il
maleficio di La Vey
avesse funzionato, i
razionali non
poterono che ridere
di ciò bollandolo
come una mera
coincidenza: semmai
la consapevolezza
dell'anatema può
aver agito sulle
vittime a livello
inconscio causando
nel guidatore uno
stato di angoscia
che potrebbe esser
sfociato in momento
di disattenzione,
causando così
l'incidente. Ci
ritroviamo di fronte
all'arcaico dilemma
tra i fautori
dell'efficacia della
magia e i suoi
detrattori. Ciò che
qui conta è che chi
compie un certo tipo
di rituali o
materialmente dei
crimini a sfondo
cerimoniale "creda"
che le forze occulte
possano essere
evocate attraverso
adeguate pratiche e
mediante un rigoroso
seppur parossistico
ricorso alla
numerologia e al
simbolismo. Ciò che
crediamo noi conta
davvero poco: i
ricercatori, così
come le vittime, si
trovano dinanzi a un
sistema segreto,
occulto, gerarchico,
chiuso, davanti al
quale non possono
che rimanere
annichilite. Se si
vuole invece cercare
di comprendere le
ragioni dei delitti
rituali, non si può
che scendere agli
Inferi e da novelli
Ulisse o Enea,
consultare le stesse
fonti a cui possono
attingere coloro che
credono a questo
genere di cose.
Ricordandosi,
ovviamente, di
risalire poi dal
viaggio verso le
Inferiora Terrae,
come ben insegna il
motto alchemico del
VITRIOL1...Il Tempio
di SetSe per il
razionalista La Vey
Satana rappresentava
«il carnale, il
materiale e gli
aspetti mondani
della vita», per
Aquino, invece,
Lucifero era un vero
e proprio "essere
personale" che
andava adorato al
posto del Dio
biblico. Dopo aver
invocato Satana e
aver ricevuto in
risposta un
messaggio che
trascrisse in The
Book of the Coming
Forth By Night e che
divenne il testo
fondamentale del
credo (nel quale il
Diavolo dichiarava
di chiamarsi Set e
che Satana fosse
soltanto il suo
epiteto ebraico),
Aquino, memore della
sua esperienza nel
controspionaggio e
nel progetto
Monarch, estremizzò
il concetto di
"egoismo animale"
teorizzato da La Vey
codificandolo nella
cosiddetta "piccola
magia nera" La
piccola magia nera,
intesa a manipolare
gli altri e
l'universo in
generale, «consiste
nel far accadere
qualcosa senza
spendere il tempo e
l'energia necessaria
per farlo accadere
attraverso un
processo diretto di
causa ed effetto»,
ove Aquino intendeva
l'arte della
manipolazione
«grazie a semplici
trucchi di
disinformazione fino
a una manipolazione
estremamente sottile
e complessa dei
fattori psicologici
nella personalità
umana». A questa
aggiunse una "grande
magia nera" (che
trae gli incantesimi
dalla Golden Dawn e
dagli insegnamenti
magici di Aleister
Crowley) legata
invece a una
rivisitazione del
mito gnostico
secondo cui il
Principe delle
Tenebre sarebbe
invece un Portatore
di Luce (come indica
il nome Lucifero),
una sorta di ribelle
Prometeo che avrebbe
consegnato la
conoscenza agli
uomini nonostante il
divieto del geloso e
sanguinario Dio
biblico. In questo
senso il "peccato
originale" assume un
significato opposto
a quello cattolico.
L'uscita dall'Eden e
dall'alveo del
malvagio dio biblico
andrebbe
interpretato come
una presa di
coscienza e di
conoscenza dell'uomo
primigenio che,
grazie
all'intervento del
Serpente, scopre il
modo per divenire
egli stesso un dio,
attraverso la legge
Fa' ciò che Vuoi di
Crowley, intesa nel
senso più alto come
conseguimento della
propria autentica
volontà (da non
confondere con i
bassi istinti). In
questo senso
l'emancipazione
dalla legge jahvista
conduce l'Uomo Primo
verso un cammino per
il conseguimento
della sua stessa
deificazione: ecco
che l'Uomo si fa
Dio.XeperLa
filosofia setiana
aspira infatti a
conseguire un
supremo
autocontrollo
(xepering) e a
ottenere il
controllo sulla
natura e sugli altri
mediante la piccola
magia - che risente
come abbiamo visto
della metodologia
acquisita da Aquino
ai tempi del
controspionaggio. Il
Tempio di Set
rifiuta il
nichilismo e
l'edonismo
superficiale della
società moderna per
privilegiare un
sentiero di
conoscenza e potere:
il suo ideale è
"Essere è
Conoscere",
l'opposto della
filosofia orientale
che ricerca invece
la liberazione nei
dettami mistici
della Via della Mano
Destra partendo dal
presupposto che
"Essere è
Sofferenza".I
Setiani, sebbene
credano in una
divinità nel senso
letterale, non
adorano però Set
nello stesso modo in
cui i Cristiani
adorano Dio: essi
venerano Set in
quanto rappresenta
per loro una
coscienza più
profonda e la forza
individuale
sprigionata può
renderli simili a un
dio. Il fine ultimo
dei Setiani è
infatti quello di
raggiungere questa
più alta
consapevolezza
spirituale e più
profonda conoscenza
del sé. Tale
processo di
attualizzazione del
sé è chiamato Xeper,
un termine egizio
che significherebbe
secondo Aquino
"venire alla luce":
anche per questo
Lucifero, come
abbiamo visto, è il
portatore di Luce.
Così la messa nera
ha varie modalità di
celebrazione, mentre
gli altri riti sono
rigidamente
definiti. L'autorità
esecutiva risiede
invece nel
"Consiglio dei Nove"
che nomina il Sommo
Sacerdote e il
Direttore Esecutivo.
Sei sono i gradi di
appartenenza e
l'affiliazione al
Tempio è segreta e
nota solo al
Sacerdoti
competenti.Per
questo una presunta
affiliazione di
Parolisi alla
filiale italiana del
Tempio non è
verificabile se non
da membri interni al
gruppo o da alti
rappresentanti della
massoneria o di
altri culti legati
al
Tempio.NumerologiaMa
non è tutto così
"semplice" come i
Media o alcune fonti
di
controinformazione
vorrebbero farci
credere. Né è così
evidente che il
colpevole sia
effettivamente
Parolisi, nonostante
sia indubbio che
abbia raccontato
(male) una marea di
bugie, ai famigliari
e agli inquirenti,
rendendosi
sicuramente
"colpevole" agli
occhi dell'opinione
pubblica. Neppure la
pista "passionale" è
scontata, perché
alla luce di
parecchi indizi si
sarebbe portati a
definirlo un
omicidio
premeditato.Per
comprendere questo
genere di delitti,
occorre scendere
allo stesso livello
dei
mandanti/esecutori,
che nei crimini
rituali fanno
ricorso a un
parossistico quanto
patologico utilizzo
della numerologia e
del simbolismo.
Anche nel caso
dell'omicidio di
Melania il ricorso a
una chiave esoterica
del delitto può
gettare luce sul
movente, senza però
arrivare a
identificare il o
gli esecutori
materiali. Può
servire da ipotesi
di lavoro tenendo
conto che costoro
agiscono ricreando
un tessuto del reale
infarcito di numeri,
simboli,
nomi.Secondo la
testimonianza di
Parolisi la moglie
sarebbe scomparsa il
18 aprile scorso
intorno alle 15 sul
Colle San Marco di
Ascoli Piceno,
dov'erano andati
insieme alla
figlioletta Vittoria
di 18 mesi per
trascorrere qualche
ora all'aria aperta.
Melania si sarebbe
allontanata per
cercare la toilette
di uno degli chalet
di zona, dal quel
momento non sarebbe
più tornata
indietro. Dopo una
ventina di minuti,
non vedendola
tornare, Parolisi
avrebbe chiamato i
soccorsi, facendo
così scattare le
ricerche di
Carabinieri,
Polizia, Vigili del
fuoco, Vigili
urbani, Soccorso
Alpino e Corpo
Forestale dello
Stato. Le unità
cinofile attive sul
posto fiutarono una
pista che portava
fino a un sentiero
che sfocia in un
piccolo corso
d'acqua non distante
da una strada dove
un'auto avrebbe
potuto prelevare la
donna fino a Colle
San Giacomo dove
dopo due giorni, il
20 aprile, venne
ritrovato - in
seguito a una
segnalazione
telefonica anonima -
il cadavere
martoriato da 35
coltellate. Sulla
salma, infatti è
stato rinvenuto il
segno di un puntura
e non si esclude che
Melania sia stata
narcotizzata e
uccisa altrove. Il
corpo è stato
ritrovato solo due
giorni dopo la
sparizione a Ripe di
Civitella, a circa
18 chilometri di
distanza da Colle
San Marco lungo la
strada provinciale
35.Ora, il ricorrere
dei numeri 18 e 35 è
evidente, e se si
suppone una matrice
rituale, non può
essere casuale.
Parolisi è
caporalmaggiore del
235° reggimento
della caserma di
Ascoli Piceno.
3+5=8, che negli
Arcani Maggiori dei
Tarocchi rappresenta
la Giustizia, ovvero
l'obbedienza come
nel caso di
Parolisi, militare.
Legato al numero 8
il caporalmaggiore
assume la
connotazione di un
sacerdote
intermediario con
Potenze Superiori
(militari, o
setiani?) a cui
avrebbe rivolto la
propria obbedienza
mantenendo un
segreto e in questo
senso
rappresenterebbe
Giove (ma anche il
Papa, che
corrisponde al
numero 5 dei
tarocchi che
analizzeremo tra
poco). La Giustizia
rivolta in questo
caso nei confronti
della vittima che
porta sul corpo il
segno di 35
coltellate (3+5=8)
indica che è stata
consumata una
condanna tramite un
giudizio imparziale
emesso per un
"tradimento". Il
tradimento in
questione sarebbe
stato quello di
Melania, pronta a
rendere pubblica la
relazione del marito
con Ludovica e,
forse, i segreti
della caserma dove
venivano addestrate
le reclute. Infatti
il numero del giorno
della morte di
Melania, il 18,
indica l'Arcano
della Luna che se da
un lato è legato
alla femminilità,
alla Madre,
dall'altra indica la
presenza di segreti,
di un tradimento e
di una forte gelosia
- il sentimento che
avrebbe accecato
Melania pronta a
rovinare la carriera
del marito. La Luna
indica inoltre la
divulgazione di un
segreto e il rischio
di uno scandalo.Il
corpo
dissanguatoNella
numerologia il 18 è
legato anche al
sangue e al
cadavere. Da notare
che, come negli
omicidi rituali, il
corpo di Melania è
stato trovato
dissanguato... Come
si trova scritto in
Levitico 17, 11 «La
vita della carne è
nel sangue»: da ciò
deriva il divieto
ebraico di mangiare
carne con sangue.
All'opposto nei
rituali cruenti,
satanici o non (come
quelli atzechi), le
vittime vengono
dissanguate e il
sangue fatto colare
sopra e lungo
l'altare (sia esso
in pietra o
rappresentato dal
corpo di una donna
come nelle messe
nere del satanismo
di stampo ludico od
occulto). In questo
senso l'omicidio
rituale di Melania
sembrerebbe
riproporre una
ritualità simile al
"sacrificio di
riparazione"
descritto in
Levitico (Lv 5, 8;
7,1; 17,11). Ma in
questo caso a essere
sacrificata -
proprio durante il
periodo pasquale,
ovvero il lunedì
successivo alla
domenica delle Palme
- sarebbe stata
Melania intesa come
l'incarnazione della
Dea Madre (o della
sacerdotessa), come
indicato
cabalisticamente
anche dal cognome
della vittima:
Rea.Rea, la Dea
MadreNella religione
greca, infatti, Rea
rappresentava la Dea
Madre e della Terra,
associata poi alla
divinità anatolica
Cibele, venerata
come Dea Madre,
patrona della natura
e dei luoghi
selvatici, mentre
presso i romani Rea
veniva invece
considerata la Magna
Mater Deorum Idaea,
associata inoltre a
Opi, divinità del
raccolto e compagna
di Saturno. Saturno
- che in questo caso
sarebbe da
identificare con
Parolisi - inoltre è
associato al carcere
e a un periodo
forzato di
solitudine... Non
per nulla Rea è il
nome di uno dei
satelliti di
Saturno, che
nell'alchimia,
invece, rappresenta
il grezzo elemento
del piombo che deve
essere trasfigurato
in oro in seguito a
un lungo processo di
lavorazione.Il
numero del
reggimento dove
prestava servizio
Parolisi è 235 che
dà come somma
2+3+5=10 che negli
Arcani maggiori dei
Tarocchi corrisponde
alla Ruota della
Fortuna che
rappresenta il
successo e la
riuscita per chi lo
merita e la caduta
per chi invece è in
errore. Indica in
sintesi l'alternanza
di alti e bassi e
l'acquisizione di un
vantaggio destinato
però a non durare.
Il 35 invece, numero
delle coltellate
inflitte a Melania e
numero della strada
provinciale lungo la
quale sorge Colle
San Giacomo, è un
numero "pentagonale"
e al contempo
rappresenta il
Triangolo di
Tartaglia o di
Pascal: secondo la
sua interpretazione
neoplatonica
indicherebbe il
passaggio dall'Uno
alla Diade, ovvero
il distacco dall'Uno
e la caduta nella
molteplicità, la
genesi del
manifestato e dunque
del disordine. La
creazione, ovvero il
passaggio alla Diade
è elemento di Caos,
così come il rischio
di rivelare un
segreto che deve
rimanere taciuto. Il
35 è anche il numero
che simboleggia la
natura, i boschi, i
luoghi selvatici:
Melania è scomparsa
in un parco ed è
stata ritrovata
esangue in un altro
bosco. Il suo
cadavere, dunque, ha
trovato riposo per
due giorni in un
bosco, proprio come
il simulacro
silvestre di una Dea
- in questo senso
come già suggerito
dall'avvocato Paolo
Franceschetti nel
suo blog potrebbe
rientrare in una
macabra
ricostruzione della
Primavera di
Botticelli, a cui
dovrebbero essere
aggiunte anche Sara
Scazzi e Yarah
Gambirasio. La
simbologia di
BotticelliSparita da
Colle San Marco
Melania è stata
rinvenuta a 18 km di
distanza a Colle San
Giacomo: Giacomo è
patrono dei soldati
(come Parolisi, e
infatti in quel
luogo avvenivano
abitualmente
esercitazioni
militari) e dei
cavalieri. Il suo
simbolo è la
conchiglia, organo
di nascita come
rappresentato da
Botticelli
nell'altro suo
celebre dipinto, La
Nascita di Venere.
In questo caso la
conchiglia - simbolo
ricettivo come la
Luna - da
rappresentazione
femminile di vita e
acqua finisce per
richiudersi su di sé
divenendo la tomba
della divinità
femminile (Dea
Madre-Venere-Cibele-sacerdotessa-Rea-Melania)
che è stata
sacrificata. La
conchiglia da
ricettacolo di vita
diviene simbolo di
morte, ovvero tomba
della Dea che è
stata uccisa.
Evidente anche
l'allusione a una
simbologia
primigenia dove la
Dea Madre - fonte di
vita - muore immersa
nei boschi per poi
rigenerarsi, proprio
come nel ciclo
naturale.Come
anticipato, la morte
di Melania risale al
18 aprile, data in
cui si festeggia
proprio la Beata
Maria
dell'Incoronazione
Carmelitana e
Barbara Avrillot,
madre fondatrice
dell'ordine del
Carmelo in Francia.
Il vero nome di
Melania è proprio
Carmela... Il suo
nome recava in sé
l'allusione duplice
(diade) alla
divinità femminile,
Dea Madre e
sacerdotessa, legata
alla vita e alla
natura. La Diade
indica appunto la
scissione o
emanazione dall'Uno
primordiale: il 2 è
rappresentato nei
Tarocchi dalla
Papessa e indica una
persona che è a
conoscenza di un
segreto e che per
questo può
costituire un
"peso".Carmela Rea
(anagramma di Era,
moglie di Zeus,
versione greca di
Giunone compagna di
Giove che abbiamo
visto essere legato
alla figura di
Parolisi) muore
lasciando in vita
però la figlioletta
di 18 mesi,
Vittoria, forse
testimone
inconsapevole del
delitto.Il "Vecchio
Malefico"1+8=9,
l'Eremita indica un
segreto rivelato o
un ostacolo
difficile da
superare: è
l'assassino, il
"Vecchio Malefico":
un'incisione del
pianeta Saturno
risalente al 1521,
Pratica Teüsch lo
raffigura infatti
come un vecchio
"malefico" con la
falce. In questo
senso sembra
alludere
all'omicida, ma non
è detto che
l'eremita sia lo
stesso Parolisi,
anche perché
l'Eremita dovrebbe
indicare un uomo di
mezz'età. Ora, da
una testimonianza
anonima fatta al
Corriere Adriatico,
emerge che un uomo
di mezz'età avrebbe
fatto salire Melania
in macchina -
insieme ad altre due
donne - proprio a
Colle San Marco. La
donna avrebbe
litigato con il
marito e sarebbe
andata via in
macchina con i tre.
Ma con chi? E perché
costoro si trovavano
nel luogo della
sparizione? Erano
stati chiamati da
Melania o la stavano
seguendo? Sarebbe
dunque questo uomo
di mezza età il
Vecchio Maleficio a
cui il simbolismo
sembra alludere? E
perché questa pista
- sulla base della
testimonianza - non
è stata battuta?
L'esistenza di
quest'uomo potrebbe
svelare forse
un'altra realtà
rispetto a quella
della pista
passionale su cui si
sono concentrate le
indagini, e forse
scagionare
Parolisi.Capro
espiatorio o
semplice bugiardo?Il
caporalmaggiore è
sicuramente da
associare all'arcano
del Papa, o a Giove
(noto per i
tradimenti nei
confronti di
Giunone, così come
nella mitologia
greca Zeus con Era),
compagno infatti
della
Papessa-sacerdotessa,
ovvero Melania.
Emblematica la frase
che Parolisi disse
commentando il
"Calvario" che stava
subendo: «Mi sento
come Cristo in
Croce». Qui abbiamo
un "Salvatore" che
si associa
deliberatamente
all'Agnello, a
Cristo, evocando
forse la sua natura
di capro espiatorio.
Una frase a effetto
che nasconde forse
un richiamo di
innocenza? O
l'ennesimo bluff di
un bugiardo
incallito che non
distingue più la
realtà dalle
prigione di menzogne
che si è costruito
per evitare la
condanna?Nel Vangelo
di Marco 18, 1-35
(ricordiamo che
Melania secondo il
marito era sparita
proprio da Colle San
Marco) troviamo
proprio la profezia
dell'imminente
Passione di Cristo.
Se la croce
rappresenta il
numero 4, Cristo
come centro della
croce è il numero 1:
la somma dei fattori
dà come risultato il
numero 5 che
corrisponde appunto
all'Arcano del Papa.
Il Papa va inteso
come il Gran
Sacerdote, come
medium o
intermediario (nei
confronti delle alte
sfere) e in senso
negativo indica
debolezza morale,
infedeltà e
settarismo,
caratteristiche che
ben si attagliano a
Parolisi, ancor di
più se avesse
ragione Zagami
nell'additare l'uomo
come affiliato al
Tempio di Set.
Sicuramente
bugiardo, infedele,
immorale, ma non
necessariamente
assassino. Se così
fosse, avremmo però
un Salvatore -
incarnazione della
divinità solare -
che uccide la Dea
Madre - divinità
lunare come
suggerito anche dal
numero 18 - per
"punizione" o
semplicemente per
viltà, attuando un
"sacrificio di
riparazione" e al
contempo un gesto di
contro-iniziazione
nei confronti di
quello che dovrebbe
essere il legame
"ermetico" tra
marito e moglie: il
matrimonio mistico,
le nozze alchemiche.
In questo caso
avremmo lo Zolfo o
Sole alchemico che
uccide il Mercurio
(anche
identificabile con
l'Argento) o Luna.
Da un punto di vista
"religioso" un
emissario della
Chiesa (Chiesa di
Satana o Tempio di
Set che sia)
rappresentata dal
Salvatore Parolisi
che uccide la sua
compagna (come la
Maria Maddalena
"espulsa" e additata
come prostituta dal
credo cattolico). Si
conferma così il
carattere solare
dell'omicidio
rituale che
attraverso
l'utilizzo della
volontà magica (lo
Zolfo ermetico)
dissangua e uccide
il Femminino, in
vista di una sua
resurrezione tra i
suoi elementi
"naturali".I
funerali di Melania
sono stati infatti
officiati presso la
Chiesa di Santa
Maria del Pozzo, che
sorge sulle
strutture della
Chiesa inferiore
fatta costruire dal
re Roberto d'Angiò
nel 1333 e dedicata
alla Nostra
Signora.Omicidio
premeditatoInfine, è
da notare che il
corpo è stato
ritrovato il 20
aprile, anniversario
della nascita di
Adolf Hitler. Sul
cadavere della donna
sono stati incisi
post mortem vari
simboli che
ricordano croci
uncinate e
svastiche.
Ricorrendo invece
all'interpretazione
di Enrico Cornelio
Agrippa, contenuta
nel suo Libro del
Comando, i segni sul
corpo della vittima
sembrerebbero delle
"intersecazioni"
atte all'evocazione
di "spiriti benigni"
all'interno di una
pratica di alta
magia cerimoniale,
che, stando
all'ipotesi
dell'omicidio
rituale, non
potrebbe essere
stato compiuto in un
parco, ma in un
luogo asettico. Se
abbracciamo questa
teoria, torna
l'ipotesi che a
rapire Melania sia
stato un uomo di
mezz'età (che forse
la vittima
conosceva) insieme
ad altre due donne.
Costoro potrebbero
aver condotto
Melania in un luogo
chiuso per officiare
un rituale con il
suo consenso o a sua
insaputa, degenerato
poi nella sua
uccisione. Una volta
"sacrificata", il
suo corpo può essere
stato spostato a
Colle San Giacomo.
In ogni caso il
18/04, 1+8+4=22, nei
tarocchi il Matto,
indica la rottura
drammatica di una
relazione
sentimentale ma
anche che il
colpevole (ovvero il
Matto) è depositario
di segreti
"spirituali" ma è
assolutamente
"lucido" nei suoi
propositi. Solo in
apparenza sembra
folle, perché ha
compiuto un cammino
iniziatico (o
meglio,
contro-iniziatico)
che lo rende
incomprensibile ai
profani. In questo
senso il delitto
acquisisce
un'ulteriore
conferma della sua
premeditazione
rituale,
accantonando la
pista passionale.Al
di là della gelosia,
della passione e dei
tradimenti che
caratterizzano
questa storia,
l'uccisione di
Melania - sia essa
avvenuta nel Parco
oppure in un luogo
chiuso - ha
un'evidente matrice
cerimoniale: la
donna ha pagato
letteralmente con il
sangue un tentato
tradimento, ovvero
la volontà di
rendere pubblico un
segreto che forse
non riguardava tanto
il marito, quanto
ciò che avveniva
all'interno della
caserma di Ascoli
dove Parolisi, come
un sommo sacerdote,
addestrava secondo
un rituale di contro
iniziazione giovani
reclute, pronte -
chissà - un giorno a
divenire
sacerdotesse di un
culto legato alla
Massoneria deviata,
al progetto Monarch,
forse agli
Illuminati o al
Tempio di Set.Ma il
segreto su ciò che
avveniva veramente
tra quelle mura è
morto per sempre (
n.d.r.
"provvisoriamente
stato seppellito" )
con Melania.
BIBLIOGRAFIA
ESSENZIALE:
Anton
La Vey, La
Bibbia
Satanica,
Edizioni Jarah
Michael
Aquino, The
Book of the
Coming Forth
by the Night
Enrico
Cornelio
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Mediterranee
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Crowley,
Magick,
Astrolabio
Oswald
Wirth, I
Tarocchi,
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Massimo
Introvigne, Il
Cappello del
Mago, SugarCO
Cecilia
Gatto Trocchi,
Sette
Sataniche e
Occultismo,
Newton &
Compton
Vincenzo
Mastronardi,
Ruben
De
Luca, Moreno
Fiori, Sette
Sataniche,
Newton &
Compton
1
Visita
Inferiora
Terrae
Rectificandoque
Invenies
Occultum
Lapidem
"Penetra
nelle
viscere della
Terra e,
percorrendo il
retto sentiero,
scoprirai la
pietra che si
cela ai tuoi
occhi".
L'acrostico
Ermetico,
raffigurato così
abilmente da
Basilio
Valentino, si
propone allo
sguardo ansioso
del
Recipiendario
nello stesso
momento in cui,
spogliato del
denaro e dei
metalli, prepara
se stesso al
distacco della
vita profana.
V.I.T.R.I.O.L.
spicca a lettere
d'oro sulla
parete nera del
Gabinetto di
Meditazione
sovrastando i
Simboli di morte
come un
misterioso
messaggio.
Visita Inferiora
Terrae: l'uomo,
materia prima o
pietra grezza,
deve agire sulla
parte più
pesante che lo
imprigiona.
Instancabilmente,
indagando senza
pietà nelle
pieghe più
profonde del suo
Sé, quasi alla
soglia
dell'Inferno
dantesco, ove
tutto è angoscia
e paura,
opererà,
seguendo
esattamente il
procedimento
dell'Alchimista,
la separazione
del puro dal
misto.
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