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UN PROFILO ARTIFICIALE INVENTATO

(ANCHE PROGETTATO DA TEMPO)

- Prima Parte -




Da questo articolo emergerà un esempio clamoroso di  “trattamento” di un uomo "scomodo", secondo la tecnica indicata dallo stesso Luttwak nel suo “Tecnica del colpo di Stato”: il tentativo di annientamento della persona "scomoda" attraverso la pista  psichiatrica, il mobbing in ambito lavorativo e il tentativo di  distruzione dei rapporti familiari ed una opera di diffamazione sotterranea gestita . 
Il tutto attraverso una tappa obbligata: la costruzione e divulgazione di un falso  profilo di personalità palesemente artefatto ovviamente.

Questo hanno tentato di fare e stanno ancora tentando di fare oggi intorno a Paolo Ferraro,  e lo mostreremo a chi avrà la pazienza di leggere.
Son già ben  noti peraltro gli  articoli sul TAVISTOCK Institute of human relations e sulle strategie e metodologie utilizzate e la finalizzazione di questi strumenti su piani istituzionali e di controllo . Ma ora ci occupiamo del caso concreto e non di un piano astratto e generale e internazionale.  E ci limitiamo a invitare a leggere l'ultimo dei tre articoli richiamati in link VICENDA DEL MAGISTRATO PAOLO FERRARO. LA PROVA DEL GOLPE SCIENTIFICO TARGATO TAVISTOCK.
LA VICENDA DEL MAGISTRATO PAOLO FERRARO LA PROVA DEL GOLPE SCIENTIFICO TARGATO TAVISTOCK

I. BREVE CRONISTORIA E FRONTE PROFESSIONALE.


Per chi non conosce le vicende a monte rimandiamo al sommario in coda con chiarimenti e rinvii, riassumendo ora solo una essenziale cronistoria di quanto subìto da Paolo Ferraro dopo che ebbe presentato nel 2008 una circostanziata denuncia, corredata di prove audio (periziate in una quota iniziale da fonico di riconosciuta professionalità) e documentali, riguardo quanto accaduto nell’appartamento del quartiere romano civil militare della Cecchignola dove egli conviveva da qualche mese con Sabrina ( moglie separata di sottoufficiale dell’esercito addetto allo stato maggiore della difesa) e il figlio dodicenne di lei. A seguito di una reiterata  richiesta di aiuto fattagli dal bambino, oltre che insospettito dai numerosi   movimenti che avvenivano nel condominio e dopo aver sommato decine e decine di dubbi e rilevazioni di fatti e circostanze affatto  chiare (che chiama ironicamente “i cento indizi zero”), decise di accertare quanto avveniva in sua assenza attraverso registrazioni audio effettuate con un computer portatile lasciato acceso all’interno della sua abitazione. 
Il risultato fu devastante: in presenza di un gruppo organizzato di persone che si introducevano  nell’appartamento com la libera disponibilità di chiave, Sabrina,   anche a  seguito di precise sequenze di condizionamento vocali e anche sonore ,  si trasformava completamente e compiva atti e poneva in essere comportamenti giudicati agghiaccianti per contesto modalità e ruolo imposto, non da Paolo Ferraro,  ma da chiunque abbia sentito e vagliato con mente libera e sgombra da pregiudizi di parte  . 
In queste situazioni “off limits” venivano coinvolti, oltre ad adulti anche dei minori (tra cui è individuabile un bambino ROM) su cui si consumavano atti di pedofilia/parafilia nonché di  certamente ipotizzabile violenza fisica ( nè manca un colpo di pistola in un contesto macabro,  segnalato pubblicamente e fatto ascoltare pubblicamente ). Il tutto condito anche con accenti a cadenze innaturali a volte sinanche "medioevaleggianti" .  Tra i partecipanti uomini di taglio e caratteristiche vocali ovviamente militari, e tra le tante una sequenza aggiacciante che rivela che il tutto era necessariamente organizzato, gestito e finalizzato.  (N.B.  le sequenze di registrazione vengono ripetute con didascalie)





È ben vero che la procedura usata (registrazione ambientale) non era conforme al dettato della legge, ma per il principio giuridico dell’urgenza che la situazione richiedeva, e per la natura degli interessi coinvolti legati a persone vittime,  i mezzi usati diventano, de iure, leciti ed ammissibili. E la fondatezza della decisione "ex post" risultò più che confermata ....

Da magistrato prima, ma anche da persona cosciente e consapevole della responsabilità morale che doveva essere assunta, il dottor Ferraro si rivolse subito, nel novembre del 2008, alla Procura della Repubblica di Roma chiedendo che venisse aperto un procedimento e svolta un’indagine approfondita sui fatti da lui denunciati. La reazione del Procuratore e di alcuni colleghi risultò fin da subito sconcertante: prima di tutto il "consiglio" insinuante  di riposarsi e ricorrere ad assistenza psicologica,  ovviamente già in mente l'addetto "ideale" al trattamento di Ferraro. 
Contemporaneamente si faceva capire al magistrato che doveva  lasciar perdere (“togliti fuori da questa storia”),  in quanto erano ineluttabilmente chiamate in causa istituzioni assolutamente intoccabili come le Forze Armate e la stessa Magistratura.

A seguito della denuncia presentata, come dicevamo, Paolo Ferraro ha visto stringersi attorno a sè le maglie di una rete che già lo circondava da tempo. Da almeno 20 anni, come già illustrato in altri contributi persino mediante dichiarazioni  di terza persona informata, e non a caso,  Sabrina gli fu presentata dal medesimo collega Roberto Amorosiaddetto all'ufficio legislativo del Ministero degli Esteri quando era D'alema ministro... lo stesso Amorosi  che si era attivato nella "vicinanza" al dott. Ferraro sin dal luglio 2006 ..... piombando inaspettatamente nel luogo dove  egli era in vacanza sul suo camper  ( frequentazione,  per una “popolana"  non spiegabile, ma all'opposto comprensibile se la donna avesse avuto come  ragionevolmente aveva rapporti con servizi e mondo militare, quelli allusi ed ammessi anche ed in buona parte indicati nel MEMORIALE) .
Frequentazione di Sabrina che si scoprirà tra l'altro preceduta da una infiltrazione/partecipazione della stessa a circuiti politici e ambiti romani, da Rifondazione Comunista ad aree Trozkiste ferrandiane, fino a IDV, ma soprattutto l’area notoriamente infiltrata e gestita di LOTTA COMUNISTA (  ala militarista e pseudo-maoista sopravvissuta con modalità “settaria" alle ceneri degli anni settanta e ottanta,  nella veste e ruolo noti agli esperti di terrorismo, infiltrazione e gestione di apparati segreti.)









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Fin dal principio furono ad arte  moltiplicate le insinuazioni circa il carattere “visionario” dell’ostinazione di Ferraro a difendere la scoperta di una realtà - anche  registrata - ma da loro negata ( non si sentiva  nulla di quelle registrazioni...anche un ufficiale del RIS stilerà una perizia assurda senza tentare nemmeno di migliorare la qualità delle registrazione, pur con i potenti mezzi a disposizione). Peccato che un perito fonico di fama internazionale, un ufficiale di polizia giudiziaria (che per primo indicò a  Ferraro che il quadro di elementi riconduceva a realtà sotterranee e pericolose), una psicologa (che in principio confermerà salvo poi attivare l’atteggiamento omertoso ed impaurito di chi si rende conto che la vicenda è ben più ampia e pericolosa del prevedibile),  oltreché innumerevoli cittadini in buona fede ne certifichino il contenuto, certamente non riconducibile ad attività ordinaria di una casalinga o a banale relazione extraconiugale, non fosse altro data la chiaramente individuabile presenza di molteplici persone (uomini, donne, bambini e almeno un bambino ROM) e gli svariati dati tipici che ne emergono. 
Nonostante ciò, Ferraro che approfondiva seriamente la vicenda e si apprestava a depositare denuncia altrove con gli elementi acquisiti,  sarà bloccato nel 2009 con un sequestro di persona, fallito (fortunatamente) nel suo scopo primario di totale annientamento fisico per via psichiatrica,  in perfetto stile NAZI-Staliniano. Seguiranno tre procedure presso il CSM (due archiviate e una terza nel 2013 sfociata in un provvedimento di dispensa per inettitudine) ed una causa di divorzio tutta improntata a distruggerlo economicamente e moralmente,  che si spiega con il ruolo  dalla ex coniuge legata agli  apparati attivati, e forse  un    ruolo di  lei e  dei  potenti  parenti anche acquisiti  (Lucio Caracciolo)  più decisivo del prevedibile .  
Infine, ecco sopraggiungere nel marzo 2013  la richiesta (firmata - solo - dal succeduto procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Roma Giuseppe Pignatone e prediposta  già prima del provvedimento finale del CSM) di sottoporre Paolo Ferraro ad amministrazione di sostegno. Anche questo incredibile e (questo sì) veramente folle tentativo non sortirà l’effetto sperato, dato che il sostegno manifestato pubblicamente da molti cittadini nei confronti di Ferraro impediva di coltivare l'ennesimo tentativo troppo smaccato (istanza assurda nel contenuto ma avente il preciso scopo di tentare di "comminare la morte civile"  all’ex magistrato da neutralizzare ). 

Il Presidente della Sezione prima bis (Tutele e Minori) del Tribunale civile di Roma dott. Rosario Mario Ciancio ha emesso in data 15 Luglio 2013 il provvedimento di rigetto dell’istanza. Ad un primo sguardo potrebbe sembrare una vittoria della ragione, ma leggendo le motivazioni del provvedimento appare chiara la volontà di preservare la finzione  fondamentale alla base di tutte le azioni intraprese contro l’ex (per ora) magistrato: l’attribuzione di un disturbo mentale che si manifesterebbe ( guarda caso) allorquando egli divulga quanto vissuto e scoperto (prove alla mano, rese pubbliche) riguardo i fatti della Cecchignola e più in generale riguardo i progetti e gli assetti di potere sotterraneo in atto nel nostro Paese.

Il provvedimento di rigetto si appella  al principio di diritto, ovviamente sacrosanto, che a un malato non può imporsi la cura e che in assenza di pericolosità o di prodigalità non va “amministrato”.   Ma “che ci azzecca” tutto questo con Paolo Ferraro “persona reale”, perfettamente sano da tutti i punti di vista ?

È evidente  che la tesi del disturbo/patologiaa  di Paolo Ferraro non doveva essere intaccata dal rigetto. Il Giudice Ciancio  conferma così , oltre che la propria  “appartenenza”, anche una volta di più il quadro della persecuzione in stile NAZI-Staliniano messa in atto contro Ferraro, dilungandosi in giudizi a priori sui fatti della Cecchignola in Roma, sulla consulenza (effettuata dallo psichiatra Cantelmi , ampiamente smascherato ), sostenendo una (presunta) ragionevolezza e scientificità dell’opinione circa l’esistenza di uno stato patologico di Ferraro ( il CSM non  ha  definito una patologia ma "usato" a fronte dei "suggerimenti" di Cantelmi la tesi degli indici non sufficienti a qualificare neanche un disturbo,  il  "miscuglio" propostoglim cosa peraltro inventata ad hoc per dare una parvenza giuridica  e  supportare la dichiarazione di "inettitudine" al lavoro del  magistrato senza alcuna minima pecca professionale e ben noto per le sue capacità ). 
In realtà la artefatta diagnosi  "mista" apriva  la porta in termini di quadro sintomatico (manipolato e costruito arificialmente) all'invenzione successiva di  gravissime patologia ed è polivalente, piegabile a qualunque utilizzo strumentale. Essa   prefigurava gli ulteriori step "programmati"  da psichiatri secondo l'unica  ipotesi credibile  che ormai emerge: vi lavoravano da anni al fine ultimo al fine ultimo di dispensare il magistrato troppo professionale ed indipendente ma non eliminabile "fisicamente" . Si richiama qui a scheda didascalica introduttiva. E  tutto questo verrà analizzato nella  prossima parte che pubblicheremo . 
Nel corpo della motivazione si legge comunque  il seguente passo: “Non possono non rilevarsi le inverosimili affermazioni, relative all’operato di una setta satanica massonica in ambiente militare, con estensioni nel campo della magistratura, che il medesimo afferma di aver colto all’opera, in casa della sua convivente all’epoca, dall’ascolto di una serie di registrazioni, attuate nel 2008, quando si allontanava dall’abitazione: affermazioni che nel caso concreto possono porsi in stretto rapporto con la diagnosi”.

In altri termini, un giudice si esibisce in un giudizio a priori “di non verosimiglianza” su fatti di prova integrali prodotti anche dinanzi a lui e mai valutati, su registrazioni mai ascoltate e vagliate, su reali argomenti ed analisi circostanziate effettuate da Paolo Ferraro .

Non valuta se i fatti siano veri, se siano sorretti da elementi valutativi di prova, se sia ragionevole valutarli come fonte ultima  della persecuzione di Paolo Ferraro (vero scopo della falsa diagnosi e dei profili di personalità costruiti a tavolino e dinamicamente succedutisi per adattarsi volta per volta alle esigenze repressive del momento ). 
Un giudice deve valutare  fatti e prove, non esterna giudizi socioantropologici o logico aprioristici. Ma in questo caso la verità è l’ultima preoccupazione, trattandosi di un contesto nel quale l’obiettivo è annientare Paolo Ferraro per via socio-psichiatrico- giudiziaria.
Il tutto è stato oggetto di una dettagliata analisi tecnica e di denuncia pubblica nel noto articolo "TRITTICO " . 

Almeno tre circostanze generali, già da sole, rendono evidenti artefazione e   malafede che pervadono la vicenda (nella frangia eversiva della Procura di Roma,  e negli ambienti psichiatrici deviati, infine di riflesso nel CSM) . Tutti hanno preso parte alla vicenda fingendo di ignorare e considerare vaneggiamenti quanto sostenuto prove alla mano da Paolo Ferraro:

1.Indipendentemente da ciò che ha registrato, capito, ricostruito e saputo Paolo Ferraro, la presenza di sètte a copertura esoterico-satanista (nella Cecchignola, nel territorio a sud di Roma esteso sino ai castelli romaniviene considerata una certezza dal Ministero degli Interni nel momento in cui istituisce (con una importante circolare del 1996la S.A.S. SQUADRA ANTI SETTENella circolare si fa inoltre esplicito riferimento ad attività di “destrutturazione mentale” poste in atto in alcune tipologie di sètte.

2.Un articolo dell’Unità datato 8.11.2006 [N.B. articolo non più visionabile al link originarioche qui comunque immettiamo] (l'articolo  fu a suo tempo nel 2013 salvato non compare più come l'archivio telematico dell'UNITA' e può essere oggi visionato qui)  riporta notizia relativa ad un giro di pedofilia partecipato anche da sotto-ufficiale militare della Cecchignola, di Roma e da sottoufficiali dell'aviazione militare in danno di circa 200 bambini Zingari, per il quale vi furono 32 arresti nell’ambito dell’inchiesta "Fiori nel fango" coordinata dai PM Maria Cordova e Mirella Cervadoro della Procura di Roma, e condotta dalla Squadra Mobile, diretta da Alberto Intini. Le prime misure trasmesse per la convalida dalla GIP Maria Teresa Covatta,(articolo in rete qui separatamente salvato per sicurezza  in modo da assicurarne almeno  la lettura... ) all'epoca moglie di Giuseppe Cascini.

3.Nell’ambito della vicenda Marrazzo (coeva all’operazione contro Ferraroemerge il coinvolgimento nell'indagine del carabiniere Donato D'autilia,  già indagato proprio nell’inchiesta "Fiori nel  fango 2" (articolo in rete qui separatamente salvato in modo da assicurarne la lettura... per sicurezza)L’inchiesta relativa alla vicenda Marrazzo, che vede coinvolto il militare della Cecchignola D’Autilia (accusato di ricattare Marrazzo in concorso con altri carabinieri) era gestita da Rodolfo Sabelli e Giancarlo Capaldo. E nelle registrazioni audio della Cecchignola
<--- voce  militare e bambino Rom 
                                                                                  .... e voce con impromta vocale"tipica"  --->




Tenuto conto anche solo di queste sole tre circostanze apprendiamo che quantomeno nell’ambito della Procura di Roma scenari riguardanti

  •  attività settarie a copertura satanista
  • esercitate all’interno del quartiere militare della Cecchignola 
  • coinvolgenti militari, appunto 
  • comprendenti manipolazione di soggetti con tecniche di controllo mentale (MK-Ultra/Monarch, definite nella circolare del Ministero attività di “destrutturazione mentale”, ed in questo consistono tecnicamente) 
  • comprendenti anche attività a sfondo sessuale 
  • anche con il coinvolgimento di bambini ROM
  • il tutto con finalità di coinvolgimento, ricatto ed irretimento di persone con ruoli istituzionali particolari

Per inciso  n.d.r.  Le registrazioni della Cecchignola aprono scenari nuovi sinanche sul caso Marrazzo "a contrario" dato che la natura di operazione costruita da apparati deviati nei confronti del magistrato Paolo ferraro esce de plano da mero ascolto non distratto  e il coinvolgimento di militari dell'arma dei C.C. nella operazione Marrazzo è a sua volta pacifòco. Sicchè il target  di destra che viene naturale appoggiare alla operazione anti Marrazzo rimbalza poi  anche su quello che è stato fatto a Paolo Ferraro. Quindi la componente deviata della Procura di Roma si avvalse di o lasciò lavorare  gruppo operativo gestito da una "certa" componente dei serviz. Ed è notizia certa ricevuta personalmente dal magistrao Paolo Ferraro parlando a Quattrocchi nel 2013 ( Procuratore capo di Firenze  all'epoca) che a segnalare nel 2009 a Firenze in un colloquio diretto la operazione  in corso contro Marrazzo fu proprio Alberto Caperna  l'aggiunto della Procura di Roma morto per infarto "naturale" per cause da accertare il 14 ottobre del 2012 , che si era recato nei primi dell'ottobre 2012 sempre a Firenze. 


non potevano certo essere considerati inverosimili, e tantomeno prodotti di una mente non sana. Cliccando sulle due immagini seguenti ed anche qui si rinvia ad un articolo che ricostruisce  con esattezza le minacce e pressioni direttamente poste in essere da Giovanni Ferrara, non solo necessariamente e  perfettamente consapevole di tutto, ma per il tenore stesso delle minacce, partecipe  di un livello segreto e sotterraneo. 
Altri episodi che accomunano Giovanni Ferrara, Agnello Rossi e Stefano Pesci sono stati invece con esattezza millimetrica completamente ricostruitu in un articolo .. a suo .. modo .. anche ironico, episodi estremamente significativi e a dir poco gravemente allarmanti e preoccupanti proprio sotto un profilo istituzionale (episodi  che potete leggere cliccando qui o sulla terza immagine sotto) ...





Riportiamo di seguito invece quanto sfacciatamente dichiarato il 09 giugno 2011 dall’allora procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara 
(autore delle molteplici segnalazioni al CSM caldeggianti apertura di procedimenti a carico di Paolo Ferraronel corso dell’audizione del giugno 2011 presso la  IV commissione del CSM:
 dott. FERRARA – Non sono in grado di dare un giudizio medico e non so che cosa sia questa cosa, però posso dire che, in realtà, l’attività giudiziaria per i settori di cui si occupa (si occupa di informatica e di ecologia, materie che conosce benissimo è preparatissimo) la svolge in modo normale, ordinario, routinario; insomma, tutto sommato non ho ancora lamentele da questo punto di vista. Non sono in grado di definire questo tipo di malanno, però in realtà in un settore lui va bene, se però si toccano altri settori non va bene, nel senso che negli ultimi tempi (sono venuti anche gli aggiunti per testimoniare questa situazione) parla in modo criptico. Io ho mandato anche un’altra lettera recentissima: svolge dei discorsi un po’ criptici, non si capisce di che cosa parla, si parla di complotti, di sette, di cose varie, il tutto riconducibile, ripeto a quella vecchia vicenda.

e poi ancora...


dott. FERRARA – Parla di sette varie, di complotti e soprattutto di una vicenda che riguarderebbe la Cecchignola, dei militari che farebbero non so che cosa. Insomma cose incomprensibili.


Cons. CARFI’ – Cioè che sarebbero implicati in una setta di tipo anche satanico militare?


dott. FERRARA – Cose onestamente incomprensibili, onestamente farneticanti. Le definirei così.


Cons. CARFI’ – Fa dei discorsi farneticanti con lei che hanno per oggetto questo tipo di attività.


dott. FERRARA – Questa è l’impressione che io ho, però lui espressamente a me non dice più di tanto.

Al di là del fatto che Ferraro in ambito lavorativo non andava genericamente girando per uffici a parlare sistematicamente della sua vicenda (per stessa ammissione del Procuratore Ferrara che definisce questo dato da lui riportato come una “impressione”), e  avendolo  fatto esponeva  scenari già noti ai colleghi, per tutte le vicende sopra citate (Fiori nel Fango 2, Marrazzo e Circolare Ministero degli Interni sulle S.A.S) egli  lo faceva nella sua consueta veste di magistrato democratico politicamente ed istituzionalmente da sempre presente,  ovviamente soprattutto nel suo ufficio . 
Quele fosse lo schema adottato nelle assurde dichiarazioni del 2011, sopra riportate,  quando si trattava di arginare gli effetti di una denuncia penale e poi pubblica ,  è evidente : già nel luglio 2010 era stato indicato implicitamente dal Procuratore Capo Farrara quale fosse il limite invalicabile dalla manovra di distruzione di Paolo Ferraro. Occorreva aggirare in toto la sua intonsa immacolata immagine di professionalità, e   la impostazione  delle due prime tentate dispense avviate era invece erronea, in quanto emergeva dallo stesso contenuto delle attestazioni e certificazioni una totale insostenibilità di un attacco diretto ( tutto fu archiviato de plano e comunque   dopo un ulteriore tentativo riavviato appositamente). 
Dalle precedenti e veritiere dichiarazioni di Giovanni Ferrara dinanzi al CSM  nel luglio 2010 : " IL dott. Paolo Ferraro è un magistrato preparato, attento, scrupoloso, molto affidabile. Ha sempre lavorato con attenzione, con scrupolo ed ha  esaurito sempre bene i suoi compiti. Ho portato le statistiche comparate del 2009 e del 2010 che sono il periodo che interessa; insomma , lui lavora bene, esaurisce quello che gli mando e di lamentele, personalmente ,  non ne ho ."



(nel 2011 mediante provvedimento "cautelare" urgente  e nel 2012 con provvedimento definitivo, si sarebbe giunti ad  una declaratoria di “inettitudine”,  con "piena salute e  profitto sul lavoro"  sancita da un intermedio provvedimento di progressione di carriera che lo definirà ancora eccellente:  una declaratoria   comica "auto-contradditoria" , se non fosse il frutto di un contorto ordito  studiato evidentemente a tavolino e continuamente "aggiornato " dopo la denuncia del 7 marzo 2011 e la "grandediscovery" avviata nell'aprile 2012, ormai nota).

La vicenda è assai articolata e nelle parti successive approfondiremo i temi necessari per coglierla in ogni aspetto,   ma la domanda chiarificatrice è infine una sola: nel caso in cui la denuncia di Ferraro avesse riguardato  fatti inesistenti o comunque non costituenti reato (non avendo all'inizio lo stesso Ferraro certezza della portata di quanto rilevato, chiedendo per l’appunto alla Procura di indagare), perché archiviare di tutta fretta la denuncia e proseguire poi nelle attività orchestrate di diffamazione  mobbing lavorativo, psichiatrico e familiare ?!

Il fatto che colleghi precisamente individuabili,  alcuni familiari legati a “certi ambienti”, psichiatri “chiamati in causa” ecc. abbiano in diverse circostanze tentato di far passare Ferraro per matto (detto così “terra-terra”, per intenderci),  si spiega solo con la loro necessità di coprire quel che si celava dietro,  di ordito ed architettato,  e con la impossibilità di smontare anche solo l’iniziale mole di prove e testimonianze  da lui raccolte (a quell’epoca già  i file audio, figuriamoci il resto, e ciò  che è stato analiticamente ricostruito dopo!)
È proprio questa complessa “manovra” che ci consente di individuare uno ad uno, in base alla loro partecipazione ad essa, i protagonisti affiliati e/o collusi con l’apparato deviato incistato nelle istituzioni, avente chiare finalità eversive (come mostrato altrove. Invitiamo a visionare tutta la documentazione e gli articoli disponibili  in rete).

Quindi,  il tentativo (disperato, a questo punto) di tracciare un profilo “patologico” di Paolo Ferraro, chiaramente costruito, non fa altro che confermare la realtà dello scenario delineato in questi anni.

Se ancora questo non fosse evidente, rileviamo alcune circostanze:

1.Personaggi nel mondo della cosidetta più o meno artefatta controinformazione delineano scenari lontani dal senso comune, a differenza di Ferraro, e senza portare prove concrete a suffragio (in realtà mescolando verità e menzogne sostanzialmente per confondere le acque ed arginare l’informazione seria su certi argomenti, come abbiamo mostrato in altre occasioni). Non ci risulta che, per esempio,  l'avvocato Paolo Franceschetti sia mai stato interessato da richieste di TSO o assegnazione di amministratore di sostegno sostenendo che fosse l’ex procuratore di Firenze Pierluigi Vigna  uno degli autori degli omicidi del cd. “mostro di Firenze”, accanto al giornalista Mario Spezi. Non ci risulta che l’ordine degli avvocati abbia aperto alcuna procedura per la sua radiazione dall’albo nonostante il Franceschetti teorizzi l’esistenza di una (questa si fantomatica) organizzazione criminale di stampo massonico dedita agli omicidi rituali (la “rosa rossa”), a suo dire responsabile dei più importanti fatti di cronaca nera della storia italiana. Sulla base di questa sua "invenzione" egli esercita e pubblica ma non risultano provvedimenti a suo carico.
 

2. A proposito di affermazioni “inverosimili” anche per il senso comune, il  professore di chimica dell’università di Pisa, Corrado Malanga svolge da anni attività di ricerca nell’ambito dei rapimenti alieni (  ... ), delineando uno scenario terrificante e fantascientifico (pullulante di attività e soggetti etraterrestri ed altro) e coinvolgente solo "anche" apparati militari ed organizzazioni massoniche, ed avendo trattato con ipnosi e  tecniche di simulazione mentale un migliaio di cittadini italiani (ovviamente consenzienti). Non ci risulta che sia stato interessato da procedure di valutazione psichiatrica né conseguentemente rimosso dall’incarico di professore universitario (interagendo con migliaia di studenti). Ci risulta peraltro che il dott. Ferraro ha aspramente criticato ed additato tali "elaborazioni" come di "copertura" di attività e sperimentazioni di trattamento banalmente militari, sebbene partisssero da un serio lavoro di analisi profonda in stato di trance di una quota considerevole di soggetti.

Con queste apparentemente extra vaganti constatazioni non auspichiamo certo che vengano presi dei provvedimenti psichiatrico coercitivi  nei confronti dell'AVV. Paolo Franceschetti (per la sua opera di  disinformazione) o del prof. Malanga (sul merito delle cui ricerche non entriamo), oltre che di  Massimo Mazzucco, David Icke (che guadagna 20mila euro a conferenza per dire che i reali inglesi sono alieni rettiloidi celati all'interno di involucri umani...) e  nomi più o meno noti  della cosiddetta (pseudo) "controinformazione". 

Vogliamo solo  evidenziare il fatto che il discrimine della “verosimiglianza” applicato per attribuire  a Ferraro una patologia  e conseguente inettitudine lavorativa (peraltro mai dimostrate) è  stato architettato solo nel suo caso,  ed è "criminalmente" privo di qualunque riferimento concreto e in radice privo di qualunqu, anche minima,  simiglianza  scientifica o giuridica. Sarebbe inspiegabile questo tipo di argomentazione usata contro Ferraro, se non fosse che anche gli psichiatri che operano non possono scoprirsi troppo  nel piegare la propria disciplina ai loro scopi: la forzatura che hanno potuto esercitare sull'interpretazione artefatta dei test cui è stato  sottoposto l'ex magistrato dal conseulente del CSM Tonino Cantelmi è consistita nel "partorire" il  rilievo un "miscuglio  misto" (non disturbo, non patologia, che apre in realtà le porte a tutto e a niente,  secondo le  tecniche manipolative, queste sì, della surrettizia scienza psichiatrica piegata a fini ultronei), interpretando come tratti paranoici  proprio quelle realtà per cui viene perseguitato e addirittura strappando i test, sulle attitudini vere e generali emerse inequivocamente, mediante una sorta di   baro gioco delle tre carte inzeppato di circostanze e fatti letteralmente inventati. Per non parlare della incompatibilità coi TEST precedenti che invece svelavano un soggetto sereno e sano (nonostante la violenza subita ed il sequestro patito).
Sul tutto, con le prove torneremo nella seconda parte, ma tutto è stato già illustrato da Paolo Ferraro pubblicamente (vedi ad esempio memoria del 3 novembre 2012 ma anche la PARTE APPOSITAMENTE DEDICATA NEL RICORSO PENDENTE PER IL MERITO DINANZI AL CONSIGLIO DI STATO ) .   



"Questa la nomina di Tonino Cantelmi a Presidente del Rotary Club sezione ROMA SUD   Cecchignola e Sardegna, nel 2013"   clicca per ingrandire ---> 


Un circolo vizioso da cui è difficile uscire, se non spezzando l'accerchiamento stesso. 
Siamo quindi ancora più indotti a ritenere ragionevolmente che il parametro della "verosimiglianza" abbia funto  solo da copertura per una volontà persecutoria da tempo pianificata, la cui azione non fa che suffragare la verità di quanto scoperto denunciato e  provato da Ferraro addirittura  a prescindere dalle stesse  numerose prove da lui prodotte (se avesse torto, perché perseguitarlo con attività su più fronti, tutte peraltro illustrate, dimostrate e persino denunciate a loro volta anche con prove “oggettive” ed oggettivate?).

E citiamo di seguito due fatti ed articoli rispettivi in link che li illustrano

e un video-audio  che lascia sbigottiti ricollegato nella seconda parte alla vicenda radio di cui all'articolo novum purgamentum 



(Per quanto sembri strano, proprio sulla oggettivata incontestabilità dei due fatti analizzati, denunciati e sui due documenti-denuncia qui sopra linkati si sta giocando una porzione  non secondaria della partita istituzionale.)  

Oggi (n.d.r. questo articolo  presago è del 2014) quel lavorìo sotterraneo è ancora a regime (d'altronde un intero progetto ha oliato le orchestrazioni e macchine del controllo per una intera società). Nella pagina e video-audio richiamato di seguito con link ipertestuale  una serie di informazioni, da persona ben informata e collaborante con servizi militari, a loro modo sconvolgenti che indicano come dal fascicolo rservato visonato si evinca che Paolo Ferraro fosse "attenzionato" per doti e ideali (meriti) sin dagli anni della università e comunque dal suo ingresso in magistratura. Che la partita si giocasse attorno alla sua "affiliazione" o distruzione civile appare evidente .. ma questa conferma lascia trasecolati .... Ben quasi trenta anni di attività coperte hanno solo impedito una soluzione rapida e cruenta che poteva apparire  necessaria dal  2009 (ma troppi sapevano ... in trenta anni) e poi dal 2012 quando il dott. Paolo Ferraro, dopo aver capito grazie alla analisi degli accadimenti, aveva cominciato a ricostruire tutto tassello per tassello. L'importanza della posta in gioco spiega il sequestro di persona e le modalità di intervento in perfetto stile e protocollo psichiatrico militare, con tutta probabilità diretto inizialmente  anche al suo annichilimento mentale, e peggio,  e del pari il "disperato" tentativo di comminargli una sorta di parziale morte civile nel 2012, da novembre in poi, si spiega con riguardo a quanto avesse capito ed a notizie acquisite o rielaborate sulla scorta delle nuove acquisizioni,  pericolose per l'establishment deviato romano. Fatti gravi del maggio 2015 e 2016, opportunamente "respinti"  sembrano aver  chiuso la fase delle "iniziative dirette" che hanno solo "incartato" questo apparato criminale confermandone anche la matrice militare. semmai ce ne fosse stato bisogno.
 

n.d.r. Ciò ci induce ad intervenire per neutralizzare con le sole armi dell'intelletto e della verità ogni ulteriore tentativo
(tentativo  ipotizzabile anche in quanto potenzialmente gestito ancora  attraverso l’uso deviato del circuito socio-assistenziale e psichiatrico a partire anche dalla sede di giudizio civile/causa di divorzio  ancora  in corso al 2017,  e dietro il paravento della bigenitorialità  gestito dalla donna a suo tempo mandata sotto a Paolo Ferraro  sin dal 1995 ).


IN PRESENZA DI UNA PUBBLICA OPINIONE CONSAPEVOLE  NON E' PIU' POSSIBILE CREARE UNA REALTA' ARTIFICIALE .

La semplice comprensione da parte di un certo numero (più alto è, meglio è) di cittadini attenti e consapevoli  ribalta  tutto: in presenza di testimoni consapevoli non possono più agire senza limiti, in quanto giudici, avvocati e psichiatri verrebbero subito individuati  come elementi eversivi all'interno delle rispettive istituzioni e perseguiti dalla parte sana che ancora esiste ed è maggioritaria (anche se debole perché ha perduto il controllo del posti chiave, la parte non infiltrata è ancora largamente maggioritaria)
Per questo "gli altri", la componente non sana,  si impegnano per tenere cittadini ed istituzioni all’oscuro: visitando i nostri blog avrete visto foto e letto dei nomi di soggetti aventi cariche istituzionali, ma che non sono “famosi”, non a caso . 
A loro copertura, talvolta inconsapevolmente,  è  schierato persino uno stuolo di controinformatori, complottistoidi ingenui. Essi  spostano l'attenzione dei cittadini più attenti indicando "bersagli" fasulli o irraggiungibili e sviando dalle questioni fondamentali, sforzandosi di creare assuefazione e indurre l'accettazione di un potere posto come lontano e invincibile (che in realtà nelle sue articolazioni concrete e necessarie è vicino e smantellabile , ristabilendo semplicemente la verità dei fatti e sostenendo i leali servitori dello Stato che operano nell'interesse della collettività).


- fine prima parte -



articolo   riadattato e corretto dal testo di Margherita Veronese 




Se vuoi ascoltare il video registrazione di conversazione di Francesco Bruno e le sue sconvolgenti ammissioni in
"154_UNA_TELEFONATA_TRA_PROVOCAZIONE_RAGIONAMENTO_E_GRANDEDISCOVERY_FRANCESCO_ BRUNO_PAOLO_FERRARO"
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Luigi Cancrini 
Tonino Cantelmi 


Stefano Ferracuti 





Giovanni Ferrara 
Agnello Rossi 
Stefano Pesci vai al video 109
GIuseppe Cascini 























Luca Petrucci
(avvocato il cui "ruolo" è stato illustrato nel MEMORIALE)
   


Silvia Canali 


Lucio Caracciolo cognato di Silvia Canali





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