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UN PROFILO ARTIFICIALE INVENTATO (ANCHE PROGETTATO
DA
TEMPO)
- Prima Parte - |
Da questo
articolo emergerà un esempio clamoroso di
“trattamento” di un uomo "scomodo",
secondo la tecnica indicata dallo stesso Luttwak nel suo “Tecnica
del colpo di Stato”: il tentativo di
annientamento della persona "scomoda"
attraverso la pista psichiatrica, il
mobbing in ambito lavorativo e il tentativo
di distruzione dei rapporti familiari
ed una opera di diffamazione sotterranea
gestita .
Il tutto attraverso una tappa obbligata: la costruzione e divulgazione di un falso profilo di personalità palesemente artefatto ovviamente. Questo
hanno tentato di fare e stanno ancora
tentando di fare oggi intorno a Paolo
Ferraro, e lo mostreremo a chi avrà la
pazienza di leggere.
LA
VICENDA
DEL MAGISTRATO PAOLO FERRARO LA PROVA DEL
GOLPE SCIENTIFICO TARGATO TAVISTOCK
Son già ben noti peraltro gli articoli sul TAVISTOCK Institute of human relations e sulle strategie e metodologie utilizzate e la finalizzazione di questi strumenti su piani istituzionali e di controllo . Ma ora ci occupiamo del caso concreto e non di un piano astratto e generale e internazionale. E ci limitiamo a invitare a leggere l'ultimo dei tre articoli richiamati in link VICENDA DEL MAGISTRATO PAOLO FERRARO. LA PROVA DEL GOLPE SCIENTIFICO TARGATO TAVISTOCK. I. BREVE
CRONISTORIA E FRONTE PROFESSIONALE.
Per chi
non conosce le vicende a monte rimandiamo
al sommario in coda con chiarimenti e
rinvii, riassumendo ora solo una essenziale
cronistoria di quanto subìto da Paolo
Ferraro dopo che ebbe presentato nel
2008 una circostanziata denuncia,
corredata di prove audio (periziate in
una quota iniziale da fonico di
riconosciuta professionalità) e
documentali, riguardo quanto
accaduto nell’appartamento del quartiere
romano civil militare della Cecchignola dove
egli conviveva da qualche mese con Sabrina ( moglie
separata di sottoufficiale dell’esercito
addetto allo stato maggiore della difesa) e
il figlio dodicenne di lei. A seguito di una
reiterata richiesta di aiuto fattagli
dal bambino, oltre che insospettito dai
numerosi movimenti che avvenivano nel
condominio e dopo aver sommato decine e
decine di dubbi e rilevazioni di fatti e
circostanze affatto chiare (che
chiama ironicamente “i cento indizi zero”),
decise di accertare quanto avveniva in sua
assenza attraverso registrazioni audio
effettuate con un computer portatile
lasciato acceso all’interno della sua
abitazione.
Il risultato fu devastante: in presenza di un gruppo organizzato di persone che si introducevano nell’appartamento com la libera disponibilità di chiave, Sabrina, anche a seguito di precise sequenze di condizionamento vocali e anche sonore , si trasformava completamente e compiva atti e poneva in essere comportamenti giudicati agghiaccianti per contesto modalità e ruolo imposto, non da Paolo Ferraro, ma da chiunque abbia sentito e vagliato con mente libera e sgombra da pregiudizi di parte . In queste situazioni “off limits” venivano coinvolti, oltre ad adulti anche dei minori (tra cui è individuabile un bambino ROM) su cui si consumavano atti di pedofilia/parafilia nonché di certamente ipotizzabile violenza fisica ( nè manca un colpo di pistola in un contesto macabro, segnalato pubblicamente e fatto ascoltare pubblicamente ). Il tutto condito anche con accenti a cadenze innaturali a volte sinanche "medioevaleggianti" . Tra i partecipanti uomini di taglio e caratteristiche vocali ovviamente militari, e tra le tante una sequenza aggiacciante che rivela che il tutto era necessariamente organizzato, gestito e finalizzato. (N.B. le sequenze di registrazione vengono ripetute con didascalie) È ben
vero che la procedura usata (registrazione
ambientale) non era conforme al
dettato della legge, ma per il
principio giuridico dell’urgenza che
la situazione richiedeva, e per la
natura degli interessi coinvolti
legati a persone vittime, i
mezzi usati diventano, de iure,
leciti ed ammissibili. E la fondatezza
della decisione "ex post" risultò più
che confermata ....
Da
magistrato prima, ma anche da
persona cosciente e consapevole
della responsabilità morale che
doveva essere assunta, il dottor
Ferraro si rivolse subito, nel
novembre del 2008, alla Procura
della Repubblica di Roma chiedendo
che venisse aperto un procedimento e
svolta un’indagine approfondita sui
fatti da lui denunciati. La reazione
del Procuratore e di alcuni colleghi
risultò fin da subito
sconcertante: prima di tutto
il "consiglio" insinuante di
riposarsi e ricorrere ad
assistenza psicologica,
ovviamente già in mente
l'addetto "ideale" al trattamento
di Ferraro.
Contemporaneamente si faceva capire al magistrato che doveva lasciar perdere (“togliti fuori da questa storia”), in quanto erano ineluttabilmente chiamate in causa istituzioni assolutamente intoccabili come le Forze Armate e la stessa Magistratura. A
seguito della denuncia presentata,
come dicevamo, Paolo Ferraro ha
visto stringersi attorno a sè le
maglie di una rete che già lo
circondava da tempo. Da almeno 20
anni, come già illustrato in altri
contributi persino mediante
dichiarazioni di terza persona
informata, e non a caso,
Sabrina gli fu presentata dal
medesimo collega Roberto Amorosi, addetto all'ufficio
legislativo del Ministero degli
Esteri quando era D'alema
ministro... lo stesso Amorosi
che si era attivato
nella "vicinanza"
al
dott.
Ferraro sin dal luglio 2006
..... piombando inaspettatamente
nel luogo dove egli era in
vacanza sul suo camper ( frequentazione,
per
una “popolana" non
spiegabile, ma all'opposto
comprensibile se la donna avesse
avuto come ragionevolmente
aveva rapporti con servizi e
mondo militare, quelli allusi ed
ammessi anche ed in buona parte
indicati nel MEMORIALE) .
Frequentazione di Sabrina che si scoprirà tra l'altro preceduta da una infiltrazione/partecipazione della stessa a circuiti politici e ambiti romani, da Rifondazione Comunista ad aree Trozkiste ferrandiane, fino a IDV, ma soprattutto l’area notoriamente infiltrata e gestita di LOTTA COMUNISTA ( ala militarista e pseudo-maoista sopravvissuta con modalità “settaria" alle ceneri degli anni settanta e ottanta, nella veste e ruolo noti agli esperti di terrorismo, infiltrazione e gestione di apparati segreti.) §§§§§§§§§§§§
Fin dal principio furono ad arte moltiplicate le insinuazioni circa il carattere “visionario” dell’ostinazione di Ferraro a difendere la scoperta di una realtà - anche registrata - ma da loro negata ( non si sentiva nulla di quelle registrazioni...anche un ufficiale del RIS stilerà una perizia assurda senza tentare nemmeno di migliorare la qualità delle registrazione, pur con i potenti mezzi a disposizione). Peccato che un perito fonico di fama internazionale, un ufficiale di polizia giudiziaria (che per primo indicò a Ferraro che il quadro di elementi riconduceva a realtà sotterranee e pericolose), una psicologa (che in principio confermerà salvo poi attivare l’atteggiamento omertoso ed impaurito di chi si rende conto che la vicenda è ben più ampia e pericolosa del prevedibile), oltreché innumerevoli cittadini in buona fede ne certifichino il contenuto, certamente non riconducibile ad attività ordinaria di una casalinga o a banale relazione extraconiugale, non fosse altro data la chiaramente individuabile presenza di molteplici persone (uomini, donne, bambini e almeno un bambino ROM) e gli svariati dati tipici che ne emergono. Nonostante ciò, Ferraro che approfondiva seriamente la vicenda e si apprestava a depositare denuncia altrove con gli elementi acquisiti, sarà bloccato nel 2009 con un sequestro di persona, fallito (fortunatamente) nel suo scopo primario di totale annientamento fisico per via psichiatrica, in perfetto stile NAZI-Staliniano. Seguiranno tre procedure presso il CSM (due archiviate e una terza nel 2013 sfociata in un provvedimento di dispensa per inettitudine) ed una causa di divorzio tutta improntata a distruggerlo economicamente e moralmente, che si spiega con il ruolo dalla ex coniuge legata agli apparati attivati, e forse un ruolo di lei e dei potenti parenti anche acquisiti (Lucio Caracciolo) più decisivo del prevedibile . Infine, ecco sopraggiungere nel marzo 2013 la richiesta (firmata - solo - dal succeduto procuratore della Repubblica presso il Tribunale ordinario di Roma Giuseppe Pignatone e prediposta già prima del provvedimento finale del CSM) di sottoporre Paolo Ferraro ad amministrazione di sostegno. Anche questo incredibile e (questo sì) veramente folle tentativo non sortirà l’effetto sperato, dato che il sostegno manifestato pubblicamente da molti cittadini nei confronti di Ferraro impediva di coltivare l'ennesimo tentativo troppo smaccato (istanza assurda nel contenuto ma avente il preciso scopo di tentare di "comminare la morte civile" all’ex magistrato da neutralizzare ). Il
Presidente della Sezione prima bis (Tutele
e Minori) del Tribunale civile di
Roma dott. Rosario Mario Ciancio ha emesso
in
data
15 Luglio 2013 il provvedimento di
rigetto dell’istanza.
Ad un primo sguardo potrebbe sembrare
una vittoria della ragione, ma leggendo
le motivazioni del provvedimento appare
chiara la volontà di preservare la
finzione fondamentale alla base di
tutte le azioni intraprese contro l’ex (per
ora) magistrato: l’attribuzione di
un disturbo mentale che si
manifesterebbe ( guarda caso)
allorquando egli divulga quanto vissuto
e scoperto (prove alla mano, rese
pubbliche) riguardo i fatti della
Cecchignola e più in generale riguardo i
progetti e gli assetti di potere
sotterraneo in atto nel nostro Paese.
Il
provvedimento di rigetto si appella
al principio di diritto,
ovviamente sacrosanto, che a
un malato non può imporsi la cura e
che in assenza di pericolosità o di
prodigalità non va
“amministrato”. Ma
“che ci azzecca” tutto questo con
Paolo Ferraro “persona reale”,
perfettamente sano da tutti i punti di
vista ?
È
evidente che la tesi del
disturbo/patologiaa di Paolo
Ferraro non doveva essere intaccata
dal rigetto. Il Giudice
Ciancio conferma così , oltre che
la propria “appartenenza”, anche
una volta di più il quadro della
persecuzione in stile NAZI-Staliniano
messa in atto contro Ferraro,
dilungandosi in giudizi a priori sui
fatti della Cecchignola in Roma, sulla
consulenza (effettuata dallo
psichiatra Cantelmi , ampiamente
smascherato ), sostenendo una (presunta)
ragionevolezza e scientificità
dell’opinione circa l’esistenza di uno
stato patologico di Ferraro ( il
CSM non ha definito una
patologia ma "usato" a fronte dei
"suggerimenti" di Cantelmi la tesi
degli indici non sufficienti a
qualificare neanche un disturbo,
il "miscuglio" propostoglim cosa
peraltro inventata ad hoc per
dare una parvenza giuridica e
supportare la dichiarazione di
"inettitudine" al lavoro del
magistrato senza alcuna minima
pecca professionale e ben noto per le
sue capacità ).
In realtà la artefatta diagnosi "mista" apriva la porta in termini di quadro sintomatico (manipolato e costruito arificialmente) all'invenzione successiva di gravissime patologia ed è polivalente, piegabile a qualunque utilizzo strumentale. Essa prefigurava gli ulteriori step "programmati" da psichiatri secondo l'unica ipotesi credibile che ormai emerge: vi lavoravano da anni al fine ultimo al fine ultimo di dispensare il magistrato troppo professionale ed indipendente ma non eliminabile "fisicamente" . Si richiama qui a scheda didascalica introduttiva. E tutto questo verrà analizzato nella prossima parte che pubblicheremo . Nel
corpo della motivazione si legge comunque
il
seguente passo: “Non possono non
rilevarsi le inverosimili
affermazioni, relative all’operato di
una setta satanica massonica in
ambiente militare, con estensioni nel
campo della magistratura, che il
medesimo afferma di aver colto
all’opera, in casa della sua
convivente all’epoca, dall’ascolto di
una serie di registrazioni, attuate
nel 2008, quando si allontanava
dall’abitazione: affermazioni che nel
caso concreto possono porsi in stretto
rapporto con la diagnosi”.
In
altri termini, un giudice si esibisce in
un giudizio a priori “di non
verosimiglianza” su fatti di prova
integrali prodotti anche dinanzi a lui e
mai valutati, su registrazioni mai
ascoltate e vagliate, su reali
argomenti
ed
analisi circostanziate effettuate da
Paolo Ferraro .
Non
valuta se i fatti siano veri, se siano
sorretti da elementi valutativi di
prova, se sia ragionevole valutarli
come fonte ultima della persecuzione
di Paolo Ferraro (vero scopo della falsa
diagnosi e dei profili di
personalità costruiti
a
tavolino e dinamicamente
succedutisi per adattarsi volta
per volta alle esigenze repressive
del momento ).
Un giudice deve valutare fatti e prove, non esterna giudizi socioantropologici o logico aprioristici. Ma in questo caso la verità è l’ultima preoccupazione, trattandosi di un contesto nel quale l’obiettivo è annientare Paolo Ferraro per via socio-psichiatrico- giudiziaria. Il tutto è stato oggetto di una dettagliata analisi tecnica e di denuncia pubblica nel noto articolo "TRITTICO " . Almeno
tre circostanze generali, già da sole,
rendono evidenti artefazione e
malafede che pervadono la vicenda
(nella frangia eversiva della Procura
di Roma, e negli
ambienti psichiatrici deviati, infine di
riflesso nel CSM) . Tutti hanno preso
parte alla vicenda fingendo di ignorare e
considerare vaneggiamenti quanto sostenuto
prove alla mano da Paolo Ferraro:
1.Indipendentemente
da
ciò
che ha registrato, capito, ricostruito
e saputo Paolo Ferraro, la
presenza di sètte a copertura
esoterico-satanista (nella
Cecchignola, nel territorio a sud di
Roma esteso sino ai castelli romani) viene
considerata
una certezza dal Ministero degli
Interni nel momento in cui
istituisce (con una
importante circolare
del 1996) la
S.A.S.
SQUADRA
ANTI SETTE. Nella
circolare si fa inoltre esplicito
riferimento ad attività di
“destrutturazione mentale” poste in
atto in alcune tipologie di sètte.
2.Un articolo
dell’Unità
datato
8.11.2006 [N.B. articolo non più
visionabile al link originarioche qui
comunque immettiamo] (l'articolo fu a
suo tempo nel 2013 salvato non compare
più come l'archivio telematico
dell'UNITA' e può essere oggi
visionato qui) riporta
notizia relativa ad un giro di
pedofilia partecipato anche da
sotto-ufficiale militare della
Cecchignola, di Roma e da
sottoufficiali dell'aviazione
militare in
danno di circa 200 bambini
Zingari, per il quale vi furono 32
arresti nell’ambito dell’inchiesta
"Fiori nel fango" coordinata dai PM
Maria Cordova e Mirella Cervadoro
della Procura di Roma, e
condotta dalla Squadra Mobile, diretta
da Alberto Intini. Le prime
misure
trasmesse per la convalida dalla GIP
Maria Teresa Covatta,(articolo in rete qui
separatamente salvato per
sicurezza in modo da assicurarne
almeno la lettura... )
all'epoca moglie di Giuseppe
Cascini.
3.Nell’ambito
della vicenda Marrazzo (coeva
all’operazione
contro Ferraro) emerge
il coinvolgimento
nell'indagine
del
carabiniere Donato
D'autilia, già indagato
proprio nell’inchiesta "Fiori nel
fango 2" (articolo in rete qui
separatamente salvato in modo da
assicurarne la lettura... per
sicurezza). L’inchiesta
relativa
alla
vicenda Marrazzo, che vede coinvolto
il militare della Cecchignola D’Autilia (accusato
di
ricattare
Marrazzo in concorso con altri
carabinieri) era gestita da Rodolfo
Sabelli
e Giancarlo Capaldo. E nelle
registrazioni audio della Cecchignola
<--- voce militare e bambino Rom .... e voce con impromta vocale"tipica" ---> Tenuto conto anche solo di queste sole tre circostanze apprendiamo che quantomeno nell’ambito della Procura di Roma scenari riguardanti
non potevano
certo essere considerati inverosimili,
e tantomeno prodotti di una mente non
sana. Cliccando sulle due
immagini seguenti ed anche qui
si rinvia ad un articolo che
ricostruisce con esattezza le
minacce e pressioni direttamente poste
in essere da Giovanni Ferrara, non
solo necessariamente e
perfettamente consapevole di tutto,
ma per il tenore stesso delle
minacce, partecipe di un
livello segreto e sotterraneo.
Altri
episodi che accomunano Giovanni
Ferrara, Agnello Rossi e Stefano
Pesci sono stati invece con
esattezza millimetrica
completamente ricostruitu in un
articolo .. a suo .. modo ..
anche ironico, episodi
estremamente significativi e a
dir poco gravemente allarmanti e
preoccupanti proprio sotto un
profilo istituzionale
(episodi che potete
leggere cliccando qui o sulla
terza immagine sotto) ...
Riportiamo di seguito invece quanto sfacciatamente dichiarato il 09 giugno 2011 dall’allora procuratore della Repubblica di Roma Giovanni Ferrara (autore delle molteplici segnalazioni al CSM caldeggianti apertura di procedimenti a carico di Paolo Ferraro) nel corso dell’audizione del giugno 2011 presso la IV commissione del CSM: e poi
ancora...
dott.
FERRARA – Parla di sette
varie, di complotti e soprattutto di una
vicenda che riguarderebbe la
Cecchignola, dei militari che farebbero
non so che cosa. Insomma cose
incomprensibili.
Cons.
CARFI’ – Cioè che sarebbero
implicati in una setta di tipo anche
satanico militare?
dott.
FERRARA – Cose onestamente
incomprensibili, onestamente
farneticanti. Le definirei così.
Cons.
CARFI’ – Fa dei discorsi
farneticanti con lei che hanno per
oggetto questo tipo di attività.
dott.
FERRARA – Questa è
l’impressione che io ho, però lui
espressamente a me non dice più di
tanto.
Al di
là del fatto che Ferraro in ambito
lavorativo non andava genericamente
girando per uffici a parlare
sistematicamente della sua vicenda (per
stessa ammissione del Procuratore
Ferrara che definisce questo dato da
lui riportato come una “impressione”),
e avendolo fatto esponeva
scenari già noti ai colleghi, per
tutte le vicende sopra citate (Fiori nel
Fango 2, Marrazzo e Circolare Ministero
degli Interni sulle S.A.S) egli lo
faceva nella sua consueta veste di
magistrato democratico politicamente ed
istituzionalmente da sempre presente,
ovviamente soprattutto nel suo
ufficio .
Quele fosse lo schema adottato nelle assurde dichiarazioni del 2011, sopra riportate, quando si trattava di arginare gli effetti di una denuncia penale e poi pubblica , è evidente : già nel luglio 2010 era stato indicato implicitamente dal Procuratore Capo Farrara quale fosse il limite invalicabile dalla manovra di distruzione di Paolo Ferraro. Occorreva aggirare in toto la sua intonsa immacolata immagine di professionalità, e la impostazione delle due prime tentate dispense avviate era invece erronea, in quanto emergeva dallo stesso contenuto delle attestazioni e certificazioni una totale insostenibilità di un attacco diretto ( tutto fu archiviato de plano e comunque dopo un ulteriore tentativo riavviato appositamente). Dalle precedenti e veritiere dichiarazioni di Giovanni Ferrara dinanzi al CSM nel luglio 2010 : " IL dott. Paolo Ferraro è un magistrato preparato, attento, scrupoloso, molto affidabile. Ha sempre lavorato con attenzione, con scrupolo ed ha esaurito sempre bene i suoi compiti. Ho portato le statistiche comparate del 2009 e del 2010 che sono il periodo che interessa; insomma , lui lavora bene, esaurisce quello che gli mando e di lamentele, personalmente , non ne ho ." (nel 2011 mediante provvedimento
"cautelare" urgente e nel 2012 con
provvedimento definitivo, si sarebbe
giunti ad una declaratoria di
“inettitudine”, con "piena salute e
profitto sul lavoro" sancita
da un intermedio provvedimento di
progressione di carriera che lo definirà
ancora eccellente: una declaratoria
comica "auto-contradditoria" , se
non fosse il frutto di un contorto ordito
studiato evidentemente a tavolino e
continuamente "aggiornato " dopo la
denuncia del 7 marzo 2011 e la
"grandediscovery" avviata nell'aprile
2012, ormai nota).
La vicenda è assai articolata e
nelle parti successive approfondiremo i
temi necessari per coglierla in ogni
aspetto, ma la domanda
chiarificatrice è infine una sola: nel
caso in cui la denuncia di Ferraro
avesse riguardato fatti
inesistenti o comunque non costituenti
reato (non avendo all'inizio lo
stesso Ferraro certezza della portata di
quanto rilevato, chiedendo per l’appunto
alla Procura di indagare), perché
archiviare di tutta fretta la denuncia e
proseguire poi nelle attività
orchestrate di diffamazione
mobbing lavorativo, psichiatrico e
familiare ?!
Il
fatto che colleghi precisamente
individuabili, alcuni
familiari legati a “certi ambienti”,
psichiatri “chiamati in causa”
ecc. abbiano in diverse
circostanze tentato di far passare
Ferraro per matto (detto così
“terra-terra”, per intenderci),
si spiega solo con la loro
necessità di coprire quel che si
celava dietro, di ordito ed
architettato, e con la
impossibilità di smontare anche solo
l’iniziale mole di prove e
testimonianze da lui raccolte (a
quell’epoca già i file audio,
figuriamoci il resto, e ciò che
è stato analiticamente ricostruito
dopo!).
È proprio questa complessa “manovra” che ci consente di individuare uno ad uno, in base alla loro partecipazione ad essa, i protagonisti affiliati e/o collusi con l’apparato deviato incistato nelle istituzioni, avente chiare finalità eversive (come mostrato altrove. Invitiamo a visionare tutta la documentazione e gli articoli disponibili in rete). Quindi,
il tentativo (disperato, a
questo punto) di tracciare un
profilo “patologico” di Paolo
Ferraro, chiaramente costruito, non
fa altro che confermare la realtà
dello scenario delineato in questi
anni.
Se
ancora questo non fosse evidente,
rileviamo alcune circostanze:
1.Personaggi
nel
mondo
della cosidetta più o meno artefatta
controinformazione delineano scenari
lontani dal senso comune, a differenza
di Ferraro, e senza portare prove
concrete a suffragio (in realtà
mescolando verità e menzogne
sostanzialmente per confondere le
acque ed arginare l’informazione seria
su certi argomenti, come abbiamo
mostrato in altre occasioni). Non
ci risulta che, per esempio, l'avvocato
Paolo Franceschetti sia mai
stato interessato da richieste di TSO o
assegnazione di amministratore di
sostegno sostenendo che fosse l’ex
procuratore di Firenze Pierluigi Vigna
uno degli autori degli omicidi del
cd. “mostro di Firenze”, accanto al
giornalista Mario Spezi. Non ci risulta
che l’ordine degli avvocati abbia aperto
alcuna procedura per la sua radiazione
dall’albo nonostante il Franceschetti
teorizzi l’esistenza di una (questa si
fantomatica) organizzazione criminale di
stampo massonico dedita agli omicidi
rituali (la “rosa rossa”), a suo dire
responsabile dei più importanti fatti di
cronaca nera della storia italiana.
Sulla base di questa sua "invenzione"
egli esercita e pubblica ma non
risultano provvedimenti a suo carico.
2. A
proposito di affermazioni “inverosimili”
anche per il senso comune, il
professore di chimica
dell’università di Pisa, Corrado
Malanga svolge da anni
attività di ricerca nell’ambito dei
rapimenti alieni ( ... ),
delineando uno scenario terrificante e
fantascientifico (pullulante di attività
e soggetti etraterrestri ed altro) e
coinvolgente solo "anche" apparati
militari ed organizzazioni massoniche,
ed avendo trattato con ipnosi e
tecniche di simulazione mentale un
migliaio di cittadini italiani
(ovviamente consenzienti). Non ci
risulta che sia stato interessato da
procedure di valutazione psichiatrica né
conseguentemente rimosso dall’incarico
di professore universitario (interagendo
con migliaia di studenti). Ci risulta
peraltro che il dott. Ferraro ha
aspramente criticato ed additato tali
"elaborazioni" come di "copertura" di
attività e sperimentazioni di
trattamento banalmente militari, sebbene
partisssero da un serio lavoro di
analisi profonda in stato di trance di
una quota considerevole di soggetti.
Con
queste apparentemente extra vaganti
constatazioni non auspichiamo certo
che vengano presi dei provvedimenti
psichiatrico coercitivi nei
confronti dell'AVV. Paolo
Franceschetti (per la sua
opera di disinformazione) o
del
prof. Malanga (sul merito
delle cui ricerche non entriamo),
oltre che di Massimo Mazzucco,
David Icke (che guadagna 20mila euro
a conferenza per dire che i reali
inglesi sono alieni rettiloidi celati
all'interno di involucri umani...) e
nomi più o meno noti della
cosiddetta (pseudo)
"controinformazione".
Vogliamo
solo evidenziare il fatto che il
discrimine della “verosimiglianza”
applicato per attribuire a
Ferraro una patologia e
conseguente inettitudine lavorativa
(peraltro mai dimostrate) è stato architettato
solo
nel
suo caso, ed è "criminalmente"
privo di qualunque riferimento
concreto e in radice privo di
qualunqu, anche minima,
simiglianza scientifica o
giuridica. Sarebbe
inspiegabile questo tipo di
argomentazione usata contro Ferraro, se
non fosse che anche gli psichiatri che
operano non possono scoprirsi troppo
nel piegare la propria disciplina
ai loro scopi: la forzatura che hanno
potuto esercitare sull'interpretazione
artefatta dei test cui è stato
sottoposto l'ex magistrato dal
conseulente del CSM Tonino Cantelmi è
consistita nel "partorire" il
rilievo un "miscuglio misto"
(non disturbo, non patologia, che
apre in realtà le porte a tutto e a
niente, secondo le
tecniche manipolative, queste
sì, della surrettizia scienza
psichiatrica piegata a fini ultronei),
interpretando come tratti paranoici
proprio quelle realtà per cui
viene perseguitato e addirittura
strappando i test, sulle attitudini vere
e generali emerse inequivocamente,
mediante una sorta di baro gioco delle
tre carte inzeppato di circostanze e
fatti letteralmente inventati. Per
non parlare della incompatibilità coi TEST
precedenti che invece svelavano un soggetto
sereno e sano (nonostante la violenza subita
ed il sequestro patito).
Sul tutto, con le prove torneremo nella seconda parte, ma tutto è stato già illustrato da Paolo Ferraro pubblicamente (vedi ad esempio memoria del 3 novembre 2012 ma anche la PARTE APPOSITAMENTE DEDICATA NEL RICORSO PENDENTE PER IL MERITO DINANZI AL CONSIGLIO DI STATO ) . "Questa la nomina di Tonino Cantelmi a Presidente del Rotary Club sezione ROMA SUD Cecchignola e Sardegna, nel 2013" clicca per ingrandire --->
Un
circolo vizioso da cui è difficile
uscire, se non spezzando
l'accerchiamento stesso.
Siamo
quindi ancora più indotti a ritenere
ragionevolmente che il parametro della
"verosimiglianza" abbia funto
solo da copertura per una
volontà persecutoria da tempo
pianificata, la cui azione non fa che
suffragare la verità di quanto
scoperto denunciato e provato da
Ferraro addirittura a
prescindere dalle stesse
numerose prove da lui prodotte (se
avesse
torto, perché perseguitarlo con
attività su più fronti, tutte
peraltro illustrate, dimostrate e
persino denunciate a loro volta
anche con prove “oggettive” ed
oggettivate?).E citiamo di seguito due fatti ed articoli rispettivi in link che li illustrano
SE vuoi aprire il video 153_IL_IX_girone_Borghesia_di_Stato_professionale_e_accademica_deviate.mp4 su DVD in una separata pagina clicca qui (Per quanto sembri strano, proprio sulla oggettivata incontestabilità dei due fatti analizzati, denunciati e sui due documenti-denuncia qui sopra linkati si sta giocando una porzione non secondaria della partita istituzionale.) Oggi (n.d.r.
questo articolo presago è
del 2014) quel lavorìo
sotterraneo è ancora a regime
(d'altronde un intero progetto ha
oliato le orchestrazioni e macchine
del controllo per una intera
società). Nella pagina e video-audio
richiamato di seguito con link
ipertestuale una serie di
informazioni, da persona ben
informata e collaborante con servizi
militari, a loro modo sconvolgenti
che indicano come dal fascicolo
rservato visonato si evinca che
Paolo Ferraro fosse "attenzionato"
per doti e ideali (meriti) sin dagli
anni della università e comunque dal
suo ingresso in magistratura. Che la
partita si giocasse attorno alla sua
"affiliazione" o distruzione civile
appare evidente .. ma questa
conferma lascia trasecolati .... Ben
quasi trenta anni di attività
coperte hanno solo impedito una
soluzione rapida e cruenta che
poteva apparire necessaria
dal 2009 (ma troppi sapevano
... in trenta anni) e poi dal 2012
quando il dott. Paolo Ferraro, dopo
aver capito grazie alla analisi
degli accadimenti, aveva cominciato
a ricostruire tutto tassello per
tassello. L'importanza della posta
in gioco spiega il sequestro di
persona e le modalità di intervento
in perfetto stile e protocollo
psichiatrico militare, con tutta
probabilità diretto
inizialmente anche al suo
annichilimento mentale, e
peggio, e del pari il
"disperato" tentativo di comminargli
una sorta di parziale morte civile
nel 2012, da novembre in poi, si
spiega con riguardo a quanto avesse
capito ed a notizie acquisite o
rielaborate sulla scorta delle nuove
acquisizioni, pericolose per
l'establishment deviato romano. Fatti gravi del
maggio 2015 e 2016, opportunamente
"respinti" sembrano
aver chiuso la fase delle
"iniziative dirette" che hanno
solo "incartato" questo apparato
criminale confermandone anche la
matrice militare. semmai ce ne
fosse stato bisogno.
n.d.r. Ciò ci induce ad intervenire per neutralizzare con le sole armi dell'intelletto e della verità ogni ulteriore tentativo (tentativo ipotizzabile anche in quanto potenzialmente gestito ancora attraverso l’uso deviato del circuito socio-assistenziale e psichiatrico a partire anche dalla sede di giudizio civile/causa di divorzio ancora in corso al 2017, e dietro il paravento della bigenitorialità gestito dalla donna a suo tempo mandata sotto a Paolo Ferraro sin dal 1995 ). IN PRESENZA
DI UNA PUBBLICA OPINIONE
CONSAPEVOLE NON E' PIU'
POSSIBILE CREARE UNA REALTA'
ARTIFICIALE .
La semplice
comprensione da parte di un certo
numero (più alto è, meglio è)
di cittadini attenti e consapevoli
ribalta tutto: in
presenza di testimoni consapevoli
non possono più agire senza limiti,
in quanto giudici, avvocati e
psichiatri verrebbero subito
individuati come elementi
eversivi all'interno delle
rispettive istituzioni e
perseguiti dalla parte sana che
ancora esiste ed è maggioritaria (anche
se debole perché ha perduto il
controllo del posti chiave, la
parte non infiltrata è ancora
largamente maggioritaria).
Per questo
"gli altri", la componente non sana,
si impegnano per tenere
cittadini ed istituzioni all’oscuro:
visitando i nostri blog avrete visto
foto e letto dei nomi di soggetti
aventi cariche istituzionali, ma che
non sono “famosi”, non a caso
.
A loro
copertura, talvolta
inconsapevolmente, è
schierato persino uno stuolo
di controinformatori,
complottistoidi ingenui. Essi
spostano l'attenzione dei
cittadini più attenti indicando
"bersagli" fasulli o irraggiungibili e
sviando dalle questioni fondamentali,
sforzandosi di creare assuefazione e
indurre l'accettazione di un potere
posto come lontano e invincibile (che in
realtà nelle sue articolazioni concrete
e necessarie è vicino e smantellabile ,
ristabilendo semplicemente la verità dei
fatti e sostenendo i leali servitori
dello Stato che operano nell'interesse
della collettività).
Nella seconda parte,
mostreremo gli psichiatri in azione
sul terreno del "trattamento"
riservato a Paolo Ferraro dalle
attività preparatorie al
sequestro di persona del 2009
fino alla conclusione della inscenata
procedura di dispensa presso il CSM .
- fine
prima parte -
articolo
riadattato e corretto dal testo
di Margherita Veronese
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